Smart working, stabilita la proroga fino al 30 giugno 2023

Smart working, stabilita la proroga fino al 30 giugno 2023

Secondo quanto stabilito nel decreto Milleproroghe, lo smart working verrà prorogato fino al 30 giugno 2023 per determinate categorie.

Dopo la precedente proroga stabilita fino al 31 marzo, arriva una nuova proroga per lo smart working attraverso un emendamento presentato dal Partito democratico, e successivamente approvato in maniera unanime dalle commissioni Bilancio e Affari Costituzionali del Senato. Secondo quanto appreso, il lavoro in modalità agile verrà prorogato fino al 30 giugno. 

Il ministro della Pubblica amministrazione italiana Roberto Zangrillo, diversi mesi fa aveva annunciato la sua intenzione di prolungare il lavoro in modalità remota. Secondo il ministro lo smart working “può funzionare” e intende “procedere” con il lavoro agile.

Secondo quanto stabilito in merito alla questione, le imprese dovranno comunicare l’elenco di tutti i dipendenti che hanno firmato un accordo individuale per lavorare in parte in presenza e in parte in modalità remota. Il neo ministro della Pubblica amministrazione, Roberto Zangrillo, ha asserito ai microfoni di Radio 24: “Intendo procedere cercando di comprendere con quali modalità possiamo utilizzare questo strumento”. 

Smart working

A quale categoria di lavoratori è destinata la proroga?

La proroga in questione riguarda però soltanto due categorie di lavoratori: i genitori di figli minorenni e le categorie di persone fragili. Nello specifico, per quanto riguarda i genitori con figli minorenni, l’età massima per lo svolgimento del lavoro da remoto è di 14 anni. Il governo ha annunciato una proroga – che riguarda il settore privato – fino al 30 giugno 2023.  

La modifica è stata stabilita attraverso l’emendamento del Milleproroghe presentato al Partito democratico. La prima firma è stata di Antonio Nicita. Successivamente l’emendamento è stato accolto in maniera unanime nelle commissioni Bilancio e Affari Costituzionali del Senato. Secondo quanto stabilito dall’emendamento, la proroga avrà valore “anche in assenza degli accordi individuali” ma “a condizione che tale modalità sia compatibile con le caratteristiche della prestazione”.