Smart working: ritorno alle regole pre-Covid

Smart working: ritorno alle regole pre-Covid

Da domani lo smart working ritorna alle regole in vigore pre-Covid, ovvero incluso nell’accordo individuale.

Le regole per lo per il lavoro da remoto tornano all’era antecedente al Covid. Dal 1°gennaio 2023 dovrà essere incluso nell’accordo individuale per la generalità dei dipendenti, eccetto i lavoratori fragili. I genitori con figli inferiore a 14 anni che nel 2022 hanno beneficiato del regime semplificato e del diritto allo smart working dal 1° gennaio dovranno tornare in presenza. Per continuare a svolgere l’attività da remoto dipenderà dalla stipula di un accordo individuale con il datore di lavoro, contenente tutti i requisiti minimi previsti dalla legge 81/2017.

Per continuare a mantenere questa forma di lavoro agile le imprese dovranno muoversi rapidamente. Nel caso invece che non vogliano confermare tale flessibilità organizzativa, non è richiesta formalmente alcuna comunicazione. Questo regime speciale, in vigore fino ad oggi, finirà con il nuovo anno. Per continuare ad utilizzare lo smart working sarà necessario integrare l’intesa collettiva con l’accordo individuale, non essendo previsto nella normativa vigente alcun potere “sostitutivo” da parte degli accordi sindacali.

smart working

Come cambiano le regole per i lavoratori

I datori di lavoro dovranno anche tenere conto dei criteri previsti dal decreto legislativo 105/2022 che stabilisce alcune misure di favore per chi ha figli piccoli. Infatti, il decreto impone ai datori di lavoro di dare priorità alle richieste di smart working di chi ha figli fino a 12 anni o disabili, dai lavoratori disabili o che si prendono cura di altri familiari che hanno bisogno di assistenza. Questa priorità avviene solo se si intende consentire il lavoro agile.

Il decreto 105/2022 tutela i lavoratori che richiedono lo smart working, stabilendo che non possono essere sanzionati, demansionati, licenziati, trasferiti o sottoposti ad altra misura organizzativa avente effetti negativi, come ritorsione per la richiesta. L’unica categoria per cui il lavoro agile resterà attivo fino a marzo 2023 è quella dei lavoratori fragili cioè affetti da gravi forme di disabilità, i pazienti oncologici e gli immunodepressi. Il datore di lavoro deve consentire lo smart working anche assegnando mansioni diverse, senza alcuna decurtazione della retribuzione come previsto dalla legge di bilancio.