Gli smartphone fanno male ai bambini? Il nuovo studio toglie ogni dubbio

Gli smartphone fanno male ai bambini? Il nuovo studio toglie ogni dubbio

La ricerca ha analizzato le differenze tra chi ottiene il dispositivo entro i 12 anni e chi inizia ad utilizzarlo dopo la fine delle medie.

Capitava spesso, negli anni dell’introduzione di console sempre più potenti nel mondo del gaming, di sentire che in alcune famiglie vigevano regole che stipulavano quante ore al giorno si potesse guardare la televisione o giocare con una PlayStation o una XBox.

Erano i primi anni 2000 e c’era, probabilmente, una certa incertezza nei genitori riguardo ai danni che quei dispositivi avrebbero potuto causare. Oggi, quei bambini che potevano giocare con le console solo un’ora al giorno e che erano sempre vogliosi di esplorare il mondo della tecnologia, sono cresciuti e sono diventati le mamme ed i papà del mondo di oggi. Di conseguenza, anche il rapporto fra i più piccoli ed i dispositivi elettronici è cambiato e molti ricevono il primo smartphone sotto ai 10 anni d’età.

La ricerca sulle capacità di apprendimento

L’università Milano-Bicocca, insieme ai ricercatori della Supsi, ha cercato di capirci di più, dando vita ad una ricerca scientifica sugli effettivi danni comportati dall’utilizzo di smartphone in età puberale. Cosa hanno scoperto? Che utilizzare precocemente questi dispositivi riduce le capacità scolastiche e non favorisce l’apprendimento.

Lo spiega con chiarezza il paper completo della ricerca “Earlier smartphone acquisition negatively impacts language proficiency, but only for heavy media users. Results from a longitudinal quasi-experimental study“, condotta da Tiziano Gerosa e Marco Gui. Lo studio ha analizzato le differenze comportamentali e della capacità di apprendimento tra i bambini che utilizzano molto lo smartphone prima dei 12 anni e quelli che lo ricevono dopo quell’età. I dati Invalsi non sbagliano: chi usa questi dispositivi da molto giovane ha molte più difficoltà a scuola.