Un consiglio e anche un monito importante da parte di Matteo Bassetti a proposito degli snack che di solito si trovano nelle macchinette.
Sempre molto attento alle questioni legate alla salute delle persone, il direttore del Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti, ha acceso i fari su un’altra tematica spesso sottovalutata: il consumo degli snack venduti nelle macchinette. Il professore, dopo aver analizzato nei giorni scorsi le problematiche in caso di poche ore di sonno, ha spiegato, facendo riferimento ad un recente studio tedesco, cosa accade al cervello se si consumano tali prodotti.

Bassetti e gli snack nelle macchinette
Intervenuto tramite i propri canali social, precisamente su Instagram, Matteo Bassetti, diretto del Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, ha posto l’accento su una tematica che, spesso, viene sottovalutata dai cittadini: il consumo di prodotti che si trovano nelle macchinette. “Quando ci troviamo davanti alla macchinetta che distribuisce ogni genere di snack pensiamo se prenderne una, o più d’una, di quelle coloratissime confezioni”, ha esordito il professore.
“Capita che ci concediamo un pacchetto di patatine o una barretta al cioccolato ripieno. Spesso pensiamo che se sgarriamo una o due volte non succede niente”, ha detto ancora l’esperto prima di rivelare cosa, invece, accade al nostro corpo ed in particolare al nostro cervello in caso di assunzione di tali prodotti.
Cosa succede al cervello
“Non è così perché il nostro cervello ne risente anche una volta sola”, ha evidenziato Bassetti prima di dare un vero e proprio monito alle persone. “Uno studio tedesco ha dimostrato che anche un breve consumo di cibi altamente trasformati e non salutari è in grado di generare un’alterazione significativa nel cervello di individui sani e questa trasformazione potrebbe essere una causa iniziale di obesità e diabete di tipo 2″. Nel suo post su Instagram, il direttore del Malattie infettive del San Martino ha quindi posto due semplici domande a chi lo segue: “Che dite? Continuerete a farlo?”.