Cos’è il Social Media Boycott

Cos’è il Social Media Boycott

Dal calcio alla Formula 1, il Social Media Boycott diventa una protesta “di massa”: che cos’è e come nasce l’iniziativa.

Charles Leclerc si unisce al boicottaggio dei social media, l’iniziativa contro il razzismo che fino a questo momento ha visto la partecipazione di personaggi illustri del mondo dello sport e non solo. Ma cos’è il Social Media Boycott?

Charles Leclerc

Cos’è il Social Media Boycott

L’iniziativa, che ormai si è trasformata in una vera e propria protesta, nasce in Inghilterra, dove i club della Premier e le leghe del calcio femminile, insieme con le autorità governative, hanno deciso di non usare i propri profili social dal 30 aprile al 1 maggio. Nello specifico saranno boicottati i profili Facebook, Instagram e Twitter.

Si tratta di una protesta contro il razzismo e di un segnale ai social network, chiamati a fare di più nella lotta contro l’odio sulla rete

Non solo. Il governo del Regno Unito ha fatto sapere di essere pronto a procedere con multe pesanti nel caso in cui le piattaforme non riescano a controllare e limitare la diffusioni di messaggi discriminatori.

fonte foto https://www.facebook.com/premierleague

Anche Leclerc si unisce al boicottaggio dei social

Questo fine settimana mi unirò al boicottaggio dei social media per la lotta contro gli abusi, il razzismo e l’odio online. È tempo di cambiare #StopOnlineAbuse“, scrive Charles Leclerc sui propri canali social comunicando la sua decisione di unirsi al boicottaggio dei social.

Sempre restando nel mondo della Formula 1, si sono uniti alla protesta anche Lewis Hamilton, Russel e Norris. Ma hanno preso parte al boicottaggio dei social la UEFA, la FIGC, la Premier League, personaggi di spicco del mondo dello sport. Un’iniziativa sicuramente di impatto, anche per il grande seguito che questi personaggi hanno proprio sui social media, che diventano così un canale per una denuncia sociale forte che arriva direttamente ai giovani, i soggetti che tendono ad emulare le gesta dei campioni. I social diventano così uno strumento potentissimo per veicolare un messaggio positivo.

Di seguito il tweet con il quale la FIGC ha comunicato la sua adesione alla campagna contro gli abusi online.

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