L’intelligence americana rileva un documento che genera il caos in Italia.
A poco più di dieci giorni dalle elezioni scoppia il caso dei soldi russi ai partiti italiani. Il documento arrivato al Dipartimento di Stato Usa dall’intelligence rivela che i russi hanno dato 300 milioni per interferire nella politica interna di 24 paesi, tra cui potrebbe esserci l’Italia. Questo fa riaprire vecchie questioni in sospeso sui rapporti tra alcuni partiti e Mosca. Tutti i partiti hanno chiesto chiarezza e nomi e cognomi delle persone coinvolte.
L’indagine dei servizi segreti Usa parte 7 anni fa circa. Ritorna l’ombra delle ingerenze russe dopo il caso della Lega e il tentativo di Medvedev. Proprio Salvini interviene dicendo: “L’unica certezza è che a incassare denaro dal Cremlino è stato prima il Partito Comunista italiano e poi Repubblica che per anni ha allegato la rivista Russia Oggi”. Ha cercato così il leader della Lega di deviare le attenzioni da sé. Inoltre, ha dato disposizioni di querelare chiunque citi il suo nome o il suo partito. “Non saranno più tollerate falsità e insinuazioni: ora basta” ha ammonito Salvini.
I possibili sospetti di nuove ingerenze dei russi
Il segretario del Pd Enrico Letta ha chiesto l’intervento del Copasir: “Si deve fare chiarezza prima del voto”. Stessa linea di Giuseppe Conte che si augura un tempestivo intervento “con il sostegno di tutte le forze parlamentari”. Anche Fratelli d’Italia ha chiesto nomi di eventuali beneficiari italiani. In un Twitter Crosetto ha detto che si tratterebbe di “alto tradimento”.
Tutto il mondo sta guardando al voto in Italia del 25 settembre con trepidante attesa a causa della possibile guida del centrodestra. Ma al momento i sospetti sulle ingerenze russe riguardano molti paesi tra cui la Francia dove Marine Le Pen ha ricevuto fondi dai russi per la campagna elettorale. Tra gli altri l’Ungheria è un paese privilegiato dagli investimenti russi. Possibili ingerenze anche in Svezia con i fondi destinati al leader di estrema destra.