Suleman Dawood è una delle vittime del disastro del sommergibile. Era a bordo per “compiacere il padre”.
Tra le cinque persone decedute nel sommergibile Titan, che ha avuto un’improvvisa implosione durante l’esplorazione dei resti del Titanic, c’erano il famoso uomo d’affari britannico Shahzada Dawood, appartenente ad una delle più ricche famiglie pakistane, e suo figlio diciannovenne Suleman. Shahzada, vicepresidente del gruppo industriale Engro Corporation, occupava una posizione di grande importanza. Padre e figlio stavano trascorrendo una vacanza in Canada, quando decisero di imbarcarsi in quella che sarebbe stata la loro ultima avventura.
Chi era Suleman Dawood
Suleman era un ragazzino dotato che frequentava la Business School dell’Università di Strathclyde a Glasgow. Appena concluso il primo anno di studi all’ateneo, è sopraggiunta la notizia della sua scomparsa insieme a quella del padre. La zia di Suleman, intervistata dalla NBC News, ha affermato che il giovane di diciannove anni era spaventato dall’imminente viaggio, tuttavia voleva rendere orgoglioso il padre.
La sua famiglia ha rilasciato un comunicato nel quale lo descrive come un “grande fan della letteratura di fantascienza e dell’apprendimento di cose nuove“, interessato ai cubi di Rubik e alla pallavolo. Si era da poco diplomato presso la ACS International School Cobham nel Surrey. È scomparso al largo delle coste dell’isola di Terranova in Canada, in un tragico incidente che ha tenuto il mondo con il fiato sospeso per giorni, nella speranza che le riserve d’ossigeno del sottomarino bastassero per un improvviso salvataggio.