Dopo l’Abruzzo: Tajani supera Salvini nei sondaggi.
Alessandra Ghisleri, a capo di Euromedia Research, ha recentemente offerto su La Stampa un’analisi approfondita rispetto ai sondaggi sui mutamenti politici degli ultimi anni.
Sondaggi, il centrodestra dopo il voto in Abruzzo
Negli anni 2008 e 2009, il Popolo della Libertà e la Lega Nord dominavano la scena politica di centro-destra. I due partiti raccoglievano insieme quasi 17 milioni di voti. Tuttavia, un decennio dopo, il panorama si è notevolmente trasformato.
Dopo il voto in Abruzzo, secondo le ultime rilevazioni effettuate da Euromedia Research per il programma televisivo “Porta a Porta”, si osserva una conferma del vantaggio da parte della maggioranza di governo. In particolare, il partito guidato dall’attuale premier Meloni si posiziona in una fascia che va dal 28% al 29%. Fdi mantiene così la leadership nel contesto politico attuale.
Nel frattempo, si assiste a una competizione ravvicinata tra Forza Italia, che raccoglie intenzioni di voto tra il 7% e l’8%, e la Lega, la quale si attesta tra l’8% e il 9%. Questa rivalità ha permesso a Forza Italia di recuperare alcuni voti precedentemente orientati verso il partito di Salvini.
La trasformazione del centrodestra
Come evidenzia l’Euromedia Research, il centrodestra ha subito diversi cambiamenti negli ultimi anni. Nel 2013, Forza Italia e la Lega, unitamente al neonato partito di Giorgia Meloni, totalizzavano circa 9,4 milioni di voti, segnalando una prima significativa redistribuzione dell’elettorato.
La vera svolta si è verificata nel 2018, quando il partito di Matteo Salvini ha superato Forza Italia, ribaltando le previsioni dei sondaggi. Questo cambiamento ha segnato l’inizio di un’epoca in cui la Lega ha assunto una posizione di preminenza all’interno dell’alleanza di centro-destra.
Il 2019 ha visto il culmine di questa evoluzione, con la Lega che ha raggiunto il 34,3% nelle elezioni europee, erodendo la base elettorale di Forza Italia. Contemporaneamente, Fratelli d’Italia ha iniziato a guadagnare terreno, culminando in un significativo successo nel 2022, quando ha ottenuto il 26,0% dei voti.
Questi spostamenti riflettono non solo cambiamenti nelle preferenze politiche ma anche una certa fluidità dell’elettorato di centro-destra. Ghisleri sottolinea l’esistenza di un blocco di voti, stabile tra gli 11 e i 13 milioni, che rimane fedele al centro-destra, pur mostrando una mobilità interna tra i partiti dell’alleanza.
Nonostante le oscillazioni e i cambi di leadership, l’analisi evidenzia una costante. La presenza di una base solida di elettori, stimata tra i 2 e i 3 milioni per ciascuna delle principali forze politiche del centro-destra, e una parte più volatile, pronta a spostarsi in base a nuove esigenze e delusioni.