La polizia Usa ha ucciso un sospettato di omicidio. La vittima si dichiarava 100 per cento Antifa.
PORTLAND (STATI UNITI) – La polizia Usa ha ucciso un sospettato di omicidio. La notizia è stata riportata dai media locali precisando che la vittima era ritenuto responsabile della morte di un sostenitore di Trump durante gli scontri a Portland avvenuti dopo i diversi episodi di razzismo registrati.
L’episodio sarebbe avvenuto a Lacey, nello stato di Washington, durante il tentativo di arresto. L’uomo avrebbe estratto la pistola quando è stato colpito mortalmente dagli agenti. Sono in corso tutti gli approfondimenti per accertare quanto successo con le proteste che potrebbero registrarsi nelle prossime ore.
La vittima si dichiarava 100% Antifa
Michael Reinoehl si è sempre dichiarato 100% Antifa precisando di non aver avuto altra scelta durante gli scontri a Portland. “Molti avvocati – le sue parole al telegiornale subito dopo l’accaduto riportati da La Repubblica – suggeriscono che non dovei nemmeno dire nulla, ma sento che è importante che il mondo sappia un po’ di ciò che sta accadendo realmente. Non avevo scelta. Voglio dire, io, avevo una scelta. Avrei potuto sedermi lì e guardarli uccidere un mio amico di colore. Ma non l’avrei permesso“.
L’omicidio di Reinoehl
L’omicidio di Reinoehl è avvenuto nella giornata di giovedì 3 settembre 2020 a Lincey durante le operazioni di arresto da parte delle forze dell’ordine. L’uomo, secondo quanto raccontato dai media locali, avrebbe estratto una pistola con gli agenti che hanno reagito e colpito mortalmente.
Un episodio che rischia di aprire nuove giornate di proteste negli Stati Uniti dopo quanto accaduto a Portland. Una situazione tornata alla normalità ormai da diversi giorni anche se questa potrebbe essere momentanea. Non sono escluse ulteriori manifestazioni in futuro visto che il movimento dei Black Lives Matter non ha nessuna intenzione di fare un passo indietro.
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