Sottosegretari e viceministri: ecco come si spartiscono i posti

Sottosegretari e viceministri: ecco come si spartiscono i posti

La trattativa del centrodestra per la spartizione di 56 posti non è ancora finita. Dopo la dura prova dei ministri ora tocca ai viceministri, presidenti di Commissioni e sottosegretari.

Ci sono i 56 posti da riempire a breve. La trattativa è ancora in corso e sembra lunga quanto quella dei ministri. Questi posti sono divisi in 32 del sottogoverno, ovvero viceministri e sottosegretari. Poi 24 posti per le presidenze delle commissioni parlamentari permanenti: 10 al Senato e 14 alla Camera. Mentre la guida del Copasir e Vigilanza Rai andranno alle opposizioni.

Lo schema di partenza abbozzato dalla premier Meloni prevede 19 poltrone ministeriali a Lega e Forza Italia, una o due a Noi moderati. Per il Senato invece 5-3-2 e 7-4-3 alla Camera.

Uno dei posti è stato assegnato ad Alfredo Mantovano, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e segretario del Consiglio dei ministri. Affiancato dal fedelissimo di Meloni Giovanbattista Fazzolari, con la delega per l’attuazione del programma. Ci potrebbe essere un secondo sottosegretario alla presidenza con la delega per la transizione digitale per cui circola il nome di un esponente di FdI Butti.

primo consiglio dei Ministri governo Meloni

Gli schemi di Giorgia Meloni sulle divisioni

Nello schema della premier a Forza Italia dovrebbero andare 2 posti da viceministro e 6 da sottosegretario. Ma Berlusconi preme per una presenza maggiore così come la Lega che al momento conta 11 poltrone ministeriali, come FI 2 o 3 da viceministro. Mentre Noi moderati potrebbe avere un viceministro o due sottosegretari. Tutto il resto sarà del partito di Giorgia Meloni. Il Mef dovrebbe avere tre sottosegretari tra cui il leghista Freni già al governo con Draghi.

Per le commissioni in Senato lo schema di Meloni è il 5-3-2 (quasi come uno schema calcistico) ovvero 5 posti per Fratelli d’Italia, 3 alla Lega e 2 a Forza Italia. Secondo le ultime indiscrezioni la presidenza della Commissione Bilancio al Senato dovrebbe andare a FdI con Calandrini. La guida della commissione Finanze dovrebbe invece essere affidata a un esponente leghista, probabile Garavaglia. La Lega vorrebbe anche la Commissione Lavoro. Mentre Forza Italia punta a quella delle Finanze.

Alla Camera, invece, Giorgia Meloni parte dallo schema 7-4-3, quota di maggioranza al partito della premier ovviamente e a seguire Lega e FI. Una presidenza però potrebbe andare a Noi moderati e cambiare lo schema. A Forza Italia andrebbe la commissione Bilancio mentre quella Finanze dovrebbe andare a FdI con Andrea De Bertoldi.