Mario e Piero Pini sono stati arrestati con l’accusa di abusi sessuali e altri reati verso i loro lavoratori.
I loro nomi non sono molto noti al pubblico, tuttavia i marchi dei loro prodotti sono tra i più conosciuti. Mario e Piero Pini non si occupano più solo della produzione delle loro bresaole omonime, poiché il loro gruppo industriale ha acquisito anche il storico marchio di salumi Ferrarini. Tuttavia, potrebbero diventare famosi anche loro, poiché entrambi sono stati arrestati in Spagna per abusi sessuali e altri reati verso i loro dipendenti.
Chi sono i “re dei salumi”?
Mario e Piero Pini, di origine piemontese e rispettivamente di 66 e 70 anni, hanno trasformato l’azienda di famiglia in un gruppo industriale presente in tutta Europa. Oltre alla produzione delle tradizionali bresaole, nel corso degli anni hanno acquisito diversi altri gruppi. Tra di essi, il rinomato marchio di prosciutto e altri salumi Ferrarini, posizionandosi come una delle più importanti holding nel settore agroalimentare.
In Spagna, i due fratelli possiedono due dei più grandi stabilimenti di produzione, con un totale di oltre 1600 operai impiegati. Avevano anche acquistato una casa a Huesca, una piccola cittadina con una popolazione di 10mila abitanti. Proprio a Huesca sono stati arrestati dalla Guardia Civil con l’accusa di abusi sessuali e violazioni dei diritti dei lavoratori nei confronti dei loro dipendenti.
La denuncia di un dipendente
Secondo le informazioni raccolte, si dice che i due fratelli siano stati denunciati da una loro dipendente a causa di un presunto coinvolgimento in un caso di aggressione sessuale. Dopo le indagini condotte dalla polizia giudiziaria spagnola, sembra che siano emerse ulteriori accuse di abusi nei confronti di numerosi dipendenti. In seguito a ciò, il tribunale competente, simile al giudice per le indagini preliminari in Italia, ha ordinato l’arresto.
In questo momento, i due fratelli sono detenuti nella prigione di Zuera, alle porte di Saragozza, e sono già stati interrogati. I loro legali hanno dichiarato che i due fratelli “respingono con forza ogni addebito e hanno fornito diversi mezzi di prova che chiariranno l’irrealtà e l’incoerenza dei fatti denunciati“.