I rossoneri alla fine degli Anni ’50 sono una squadra formidabile. Altafini è il nuovo bomber e in Spal-Milan del 24 gennaio 1960 segna due dei tre gol decisivi.
Nel 1959 il Milan si fregia del settimo alloro nazionale, dimostrando una eccezionale regolarità negli anni dispari: 1951, 1955, 1957 e, appunto, 1959. La direzione tecnica è sempre nelle mani di “Gipo” Viani mentre nella formazione titolare si registra l’avvicendamento tra Buffon e Ghezzi tra i pali; la difesa è affidata a Cesare Maldini, la mediana a Liedholm, la regia a Schiaffino e le funzioni del fromboliere a José Altafini.
Avvio a rilento
Il Milan nel campionato 1959/60 inizia male perdendo subito contro l’Alessandria dell’astro nascente Rivera. Poi arriva il pari interno contro la Roma. Finalmente, i rossoneri aumentano i giri e vincono quattro gare consecutive. Al Diavolo manca però la continuità: a Padova, contro gli uomini di Nereo Rocco, arriva la seconda sconfitta; poi qualche pareggio di troppo. Il ko interno contro la Juventus rappresenta l’abdicazione del Milan per lo scudetto.
Bella vittoria a Ferrara
Il 24 gennaio 1960, alla penultima giornata del girone d’andata, c’è Spal-Milan. I biancoazzurri sono protagonisti di un campionato importante, che li proietta a metà classifica. Viani schiera il seguente undici: Ghezzi, Trapattoni, Trebbi, Liedholm, Salvadore, De Angelis, Bean, Occhetta, Altafini, Grillo e Bettini. In quella domenica, il Milan dà un saggio ai presenti al campo nonostante importanti defezioni, Schiaffino e Maldini su tutti. Per fortuna i rossoneri possono contare su un attaccante implacabile, preso nell’estate del 1958 per raccogliere l’eredità di Nordhal. José Altafini porta in vantaggio i rossoneri al 19′ da dentro l’area di rigore. Il raddoppio è sempre opera del brasiliano nella ripresa. La supremazia dei meneghini viene sigillata da Liedholm che nel finale fissa il risultato sul 3 a 0 su calcio di rigore.