Trieste, Meran avrebbe iniziato e condotto la sparatoria con lucidità. Non ci sarebbero riscontri oggettivi di una malattia mentale.
Sparatoria a Trieste, per il Gip Alejandro Stephan Meran, che ha aperto il fuoco uccidendo due poliziotti, ha agito con lucidità. Questo è quanto si legge nella’ordinanza con la quale il Giudice per le indagini preliminari ha disposto la reclusione in carcere per il ragazzo, che dovrà rispondere dell’accusa di omicidio.
Sparatoria a Trieste, per il gip Meran ha agito con lucidità
Nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, si evidenzia come l’uomo, accusato dell’omicidio di due poliziotti, abbia agito con lucidità e in queste condizioni avrebbe condotto e portato a termine la sua azione aggressiva fino al momento del suo ferimento.
Smentita al momento l’ipotesi secondo cui il ragazzo avrebbe agito in uno stato di instabilità mentale
Il Gip ha quindi escluso che Meran possa aver agito in uno stato di alterazione o comunque riscontri oggettivi di una possibile malattia psichica dell’uomo. Sulle condizioni di salute del ragazzo erano circolate informazioni contrastanti sin dai primi minuti dopo la strage. Meran era stato infatti dipinto come un soggetto instabile e si riteneva che potesse aver agito in un momento di scarsa o assente lucidità.
La testimonianza dei video
La versione sarebbe confermata dalle immagini dei video delle telecamere di sorveglianza installate all’interno e all’esterno della Questura di Trieste.
La madre di Meran, “Mio figlio è malato mentale”
Nel suo intervento alla stampa a poche ore dalla tragedia, la madre di Meran, nel chiedere perdono ai familiari delle vittime, aveva evidenziato e sottolineato la malattia del figlio.
“Cosa si può dire a un padre che perde un figlio o a un figlio che perde il padre? Non c’è nulla che si possa dire per confortare un dolore così. Mio figlio è malato mentale”.
