Sparatoria in una scuola, un dipendente apre il fuoco: il bilancio delle vittime

Sparatoria in una scuola, un dipendente apre il fuoco: il bilancio delle vittime

Sparatoria in una scuola a Bosnia: un dipendente apre il fuoco durante una riunione, uccidendo tre colleghi prima di tentare il suicidio.

Una tragica sparatoria è scoppiata in Bosnia, quando un dipendente di una scuola superiore ha aperto il fuoco durante una riunione tra il personale docente.

Secondo le informazioni riportate It.euronews.com, l’autore del massacro avrebbe reagito con violenza estrema dopo un litigio con la direzione dell’istituto.

Sparatoria in una scuola: la dinamica dei fatti

L’incidente, che si è verificato in un momento in cui la scuola era chiusa per le vacanze estive, ha portato diverse morti.

Le vittime sono state identificate come la direttrice Nijaz Halilović, dell’insegnante di inglese Gordana Midžan e di un’altra insegnante, Nisveta Kljunić. I loro corpi sono stati successivamente trasportati al Centro sanitario di Sanski Most.

La sparatoria si è svolta rapidamente e ha lasciato la comunità locale in stato di shock e incredulità. Fonti della polizia regionale del Cantone Una-Sana hanno confermato che l’uomo, dopo aver compiuto il terribile gesto, ha tentato di togliersi la vita sparandosi alla testa.

Il killer è stato immediatamente soccorso e trasportato d’urgenza al Centro clinico universitario della Repubblica Srpska, dove è attualmente in condizioni critiche.

L’intervento delle forze dell’ordine e le indagini in corso

Le autorità locali stanno indagando sul motivo che ha spinto l’uomo a compiere un atto così estremo.

Secondo alcune testimonianze non confermate, l’uomo avrebbe avuto un acceso conflitto con la direzione della scuola, che potrebbe aver innescato il suo comportamento violento.

Tuttavia, le forze dell’ordine non escludono altre possibili cause e stanno esaminando tutte le piste per ricostruire i dettagli di quanto accaduto.

Al momento della sparatoria – nell’istituto non erano presenti studenti – poiché le scuole in Bosnia sono chiuse per le vacanze estive. Questo ha probabilmente evitato un bilancio di vittime ancora più grave.