Il giornalista Vittorio Feltri condannato per una frase infelice verso i musulmani. La sua reazione e quanto dovrà pagare.
“Gli sparo con piacere”. Questa è stata una sua frase recente a proposito della legittima difesa. Ora, invece, per il giornalista Vittorio Feltri si è chiusa un’altra storia legata ad una sua frase per certi versi simile a quella prima citata. Il noto direttore de Il Giornale, infatti, è stato condannato per “molestia discriminatoria” per le frasi pronunciate durante la puntata della trasmissione radiofonica ‘La Zanzara’ durante la quale si era lasciato scappare una battuta sui musulmani affermando: “Non amo i musulmani, gli sparerei in bocca”.

Vittorio Feltri condannato: i fatti
Come anticipato, Vittorio Feltri è stato dal Tribunale di Torino per “molestia discriminatoria” a seguito di alcune sue frasi pronunciate durante la puntata della trasmissione radiofonica ‘La Zanzara’, con Giuseppe Cruciani, andata in onda il 28 novembre 2024. Il giornalista, in quella occasione, parlando delle proteste che si erano scatenate nel quartiere Corvetto di Milano a seguito della morte di Ramy Elgaml, aveva detto: “Non amo i musulmani, gli sparerei in bocca“. In quella circostanza, sempre Feltri aveva anche aggiunto: “Li considero razze inferiori”.
Il risarcimento e il commento del giornalista
A seguito della notizia sulla condanna subita, Feltri ha subito reagito sulle pagine de Il Giornale con un commento a caldo e confermando la condanna subita con tanto di dettaglio relativo al risarcimento che dovrà fare pari a 20mila euro “per il ‘carattere discriminatorio’ delle sue affermazioni”. “Venerdì alle 10.30 avrò l’audizione con l’Ordine Nazionale dei giornalisti, ma in sessant’anni di carriera non mi è mai capitata una cosa del genere. È talmente evidente che si trattasse di humour… magari un humour infelice, ma pur sempre uno scherzo”, ha detto il giornalista. “Ho detto sparerei, al condizionale che non è certo una dimostrazione d’intenti, allora se dicessi ‘che bello questo bambino, me lo mangerei’ cosa potrebbero farmi?!”, ha aggiunto.
Feltri ha poi precisato di essersi già scusato. E ancora: “Non è per i ventimila euro, tanto quelli li ho. È più per il principio, oddio e anche per la fine a dire la verità. Che me li chiedano per una ca**ata simile lo trovo assurdo e volevano anche sospendermi per quattro mesi… Mi rimproverano per un’affermazione, senza concedermi il fatto che sia potuta uscire male”.