Se il cibo per cani e gatti rientra tra le spese veterinarie detraibili nel modello 730/2024. L’Agenzia delle Entrate chiarisce tutto.
Negli ultimi anni, sempre più contribuenti si interrogano su quali costi sostenuti per i propri animali domestici possano essere inseriti nella dichiarazione dei redditi. Con l’introduzione di nuove linee guida per il modello 730/2024, l’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti importanti in materia di spese veterinarie detraibili, specificando anche cosa sia escluso da questo beneficio fiscale. Tra i temi più dibattuti, spicca la questione relativa alla detraibilità del cibo per cani e gatti, spesso al centro di equivoci, soprattutto quando prescritto da un medico veterinario.

Spese veterinarie ammesse nel modello 730/2024
Secondo quanto stabilito dall’Agenzia delle Entrate, è possibile portare in detrazione alcune spese sanitarie legate agli animali di compagnia o utilizzati per attività sportive. Le regole vigenti, valide per la dichiarazione relativa all’anno d’imposta 2023, consentono una detrazione del 19% sulla parte eccedente la franchigia di 129,11 euro, fino a un massimo di 550 euro di spesa. In sostanza, il beneficio fiscale massimo ottenibile si aggira attorno agli 80 euro. La detrazione è riconosciuta anche se le spese sono sostenute per più animali, purché legalmente detenuti e destinati a compagnia o sport. È inoltre fondamentale che le spese risultino documentate con fattura o scontrino parlante, e che il pagamento avvenga con strumenti tracciabili. Tali spese vanno indicate nel modello 730 nei righi da E8 a E10 con il codice 29, oppure nel modello Redditi PF nei righi RP8-RP13, sempre con lo stesso codice.
Il cibo per animali non è detraibile: la posizione del Fisco
Nonostante alcuni alimenti per animali domestici siano consigliati o addirittura prescritti dal veterinario, l’Agenzia delle Entrate ha ribadito in modo chiaro, anche nella circolare n. 14/2023, che il cibo per cani e gatti non è detraibile. Questo perché i mangimi, compresi quelli terapeutici o speciali, non rientrano nella definizione di farmaco veterinario e sono classificati come prodotti alimentari. Anche se acquistati all’interno di una clinica veterinaria, tali prodotti non danno diritto ad alcuna detrazione. Lo stesso principio si applica ad altri servizi o beni accessori, come addestramento, cremazione o prodotti generici per l’igiene, che non hanno una diretta finalità terapeutica.
Il contribuente può ottenere uno sgravio fiscale per le spese veterinarie documentate, ma non può includere tra queste il cibo per animali, nemmeno se venduto con finalità salutistiche. La distinzione tra farmaco e alimento resta centrale e determinante per stabilire cosa possa essere detratto nel modello 730.