L’addio annunciato allo Spid è sempre più vicino e sarà sostituito dalla Carta d’identità elettronica quasi definitivamente.
Il governo ha deciso di sostituire quasi definitivamente lo Spid con la Carta d’identità elettronica. Il processo era già stato annunciato ma ora ha subito un nuovo slancio dopo l’interpellanza di Appendino dei 5 stelle al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Butti che ha la delega all’innovazione tecnologica.
«A volte ci si innamora degli acronimi, anche dimenticandone il significato: Spid sta per sistema pubblico di identità digitale e nessuno ha mai pensato di fare a meno di un sistema pubblico di identità digitale», ha precisato Butti dicendo che il governo ha intenzione di intraprendere un serio processo di razionalizzazione del sistema di identità digitale come strumento di accesso ai servizi della PA e sanitari.
La semplificazione della carta di identità elettronica
Questo processo avrà i suoi tempi tecnici e mira a convergere nell’European Digital Identity Wallet. Butti, inoltre, spiega che non si tratta di una sostituzione, ben di una “transizione verso un sistema unico che sappia valorizzare le esperienze acquisite con i cittadini. Nessun rischio, inoltre, di sperpero di risorse pubbliche ma la ferma volontà di ridurre le duplicazioni”. Il sistema unico è rappresentato dalla carta d’identità elettronica che basterà per accedere ai servizi online dove prima necessitavano credenziali Spid.
Ora «tutti i cittadini in possesso di Cie possono accedere ai servizi online in pochi passi e da qualsiasi dispositivo, semplicemente attivando una coppia di credenziali, username e password. O, se richiesto dal servizio, un secondo fattore di autenticazione (codice temporaneo OTP, scansione QR code)». E se non si ha in mano la carta fisica, basterà digitare il codice Puk e il numero di serie della Cie consegnati dal comune in fase di richiesta della carta.