“Spogliati e scatta le foto”: il dramma di una ragazzina adescata dal branco

“Spogliati e scatta le foto”: il dramma di una ragazzina adescata dal branco

Il dramma di una ragazzina che pensava di parlare con un coetaneo ma che invece ha dovuto fare i conti con il branco.

Una terribile vicenda è stata riportata in queste ore da La Stampa. Una ragazzina di 13 anni è stata adescata via social da un uomo che si fingeva un suo coetaneo per avere in cambio delle foto a luci rosse della vittima. Successivamente, tali contenuti spinti venivano condivisi anche con un suo gruppo di amici. La giovanissima era ignara di tutto e a scoprire cosa stesse accadendo sarebbe stata sua madre.

Ragazzina adescata sui social: i fatti

Secondo quanto si apprende da La Stampa, una ragazzina di 13 anni è stata adescata via social e convinta a fare foto proibite. La vittima pensava che a chiederle gli scatti osè fosse un coetaneo invaghito ma, invece, era un adulto che poi condivideva le stesse immagini piccanti ricevute con un gruppo di amici. Come sottolineato dal quotidiano si è trattato di “un vero e proprio ‘branco’ accomunato dallo scambio di scatti illegali”.

Dalle ricostruzioni riprese sempre da La Stampa, l’utente con cui la ragazzina aveva stretto amicizia online e che si era spacciato per un adolescente della sua età, o poco più grande, era in realtà un uomo di 25 anni che sapeva come manipolarla. Secondo l’accusa l’avrebbe indotta a mandargli alcuni scatti osé senza veli. Emblematica una frase riprese dal quotidiano: “Spogliati per me e scatta delle foto, poi mandamele“.

Tra le altre richieste dell’adulto anche quella della condivisione di un video nel quale, però, la vittima non mostrava il corpo. Secondo quanto appreso, l’applicazione utilizzata dall’uomo e quindi di conseguenza sfruttata anche dal branco, sarebbe Omegle, ossia una video chat online ideata al fine di parlare con sconosciuti in modo anonimo.

Le indagini e il ruolo della mamma

La scoperta dell’accaduto è avvenuta grazie all’importante ruolo della madre della ragazzina. La donna, infatti, si è insospettita e si è improvvisata investigatrice iscrivendosi alla piattaforma e riuscendo così a mettersi in contatto con gli adescatori. Entrata nelle chat con il presunto coetaneo è riuscita ad ottenere delle prove da mostrare alle forze dell’ordine e alla polizia postale. Da qui gli agenti hanno provveduto al sequestro delle immagini della minorenne.

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