Adesso a preoccupare le famiglie italiane non sono i beni energetici, ma un altro genere di prodotti.
L’inflazione continua a mordere in Italia e in Europa, anche se secondo Eurostat nel mese di marzo i prezzi hanno subito un leggero calo.
A marzo 2023 l’inflazione nell’Eurozona si è attestata al 6,9%, in netto calo rispetto all’8,5% di febbraio. Anche nei ventisette Paesi dell’Unione Europea si è registrato un calo all’8,3% dal 9,9% del mese precedente. Il dato nell’Eurozona è inferiore a quello di un anno fa mentre è superiore nell’Unione Europea. A marzo del 2022 l’inflazione nell’area Euro era al 7,4% e nella UE era al 7,8%.
Dall’inflazione segnali incoraggianti per la BCE
La politica monetaria della BCE sta dando i suoi frutti, ma è probabile che la presidente, Christine Lagarde, incoraggiata da questi risultati, possa continuare nella stretta monetaria. Sicuramente la Banca Centrale Europea alzerà i tassi nella prossima riunione di maggio, probabilmente dello 0,25%, ma anche in quello di giugno di un altro quarto di punto. Poi i rialzi potrebbero fermarsi.
In Italia preoccupa l’impennata dei prezzi nel carrello
Il livello dell’inflazione in Italia è simile a quello dell’area Euro. I prezzi a marzo hanno subito un incremento del 7,6% rispetto a un anno fa. Una frenata notevole rispetto al dato del 9,1% di febbraio 2023. Ma a preoccupare è il dato core. I prezzi del carrello anche a marzo hanno avuto un incremento superiore al 10%. I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona a marzo erano superiori del 12,7% rispetto allo stesso mese del 2022. Un valore simile al dato di febbraio. Paradossalmente il calo dell’inflazione di marzo è dovuto ai prezzi dell’energia. I prezzi dei beni energetici hanno subito un forte calo che ha fatto calare l’inflazione in Italia.
Come possono difendersi le famiglie dalla stangata
Questi dati da una parte fanno tirare un sospiro di sollievo ma dall’altra fanno preoccupare. Si temeva l’impatto delle bollette sul budget delle famiglie e invece quello di cui occorre preoccuparsi è l’incremento dei beni del carrello.
Purtroppo le famiglie per combattere questo fenomeno hanno una sola arma, risparmiare quando fanno la spesa, comprando meno beni o beni meno costosi. Per esempio passando dai prodotti di marca ai cosiddetti, i cosiddetti private label, che stanno conquistando sempre più spazio nei supermercati.
