Gli Stati Uniti non rinnovano le esenzioni per l’import di petrolio dall’Iran all’Italia e altri sette Paesi. Dura la reazione della Cina.
WASHINGTON (STATI UNITI) – La linea dura degli Stati Uniti nei confronti dell’Iran continua. Nel giorno di Pasquetta la Casa Bianca ha comunicato l’intenzione da parte di Donald Trump di non voler rinnovare l’esenzione per l’import di petrolio iraniano all’Italia e ad altri sette Paesi. Una decisione prevedibile che è stata confermata dal segretario Mike Pompeo.
“Non ci saranno – conferma – proroghe dopo il primo maggio e stiamo già discutendo con i Paesi coinvolti per rinunciare alle importazioni dall’Iran“. Una decisione che non è stata presa bene dal mercato con il pezzo del petrolio che ha raggiunto i livelli massimi degli ultimi mesi. La situazione è destinata a peggiorare visto i costi dovrebbero continuare ad aumentare nelle prossime settimane.
Pugno duro degli Stati Uniti contro l’Iran: Cina e Arabia Saudita criticano la decisione
La decisione di Donald Trump di ritirare l’esenzione agli otto Paesi è stata criticata duramente dalla Cina che è la principale importatore di greggio dall’Iran: “Le sanzioni unilaterali – spiegano da Pechino riportato dal sito di La Repubblica – e la giurisdizione ad ampio raggio non ci piace e i nostri rapporti con il governo iraniano sono ragionevoli e legittimi“.
Immediata anche la reazione dell’Arabia Saudita che si è messa subito al lavoro per cercare di far restare il mercato in equilibrio. Nelle prossime settimane ci sarà un contatto con gli altri Paesi per cercare di far rimanere questo settore stabile e non far propendere verso un particolare Stato l’economia.
Ancora nessuna reazione da parte dell’Italia ma non è escluso che nel Consiglio dei ministri di domani si possa fare un piccolo accenno a questa situazione che sarà approfondita nelle prossime settimane con il ministro dell’Economia, Giovanni Tria.