Stati Uniti, pena di morte a una donna dopo 60 anni: ha strangolato una ragazza incinta

Lisa Montgomery è stata condannata alla pena di morte per aver strangolato una donna uccisa. L’ultima esecuzione femminile risale al 1953.

INDIANA (USA) – La pena di morte torna negli Stati Uniti dopo che l’Amministrazione Trump ha reintrodotto le esecuzioni capitali.

Pena di morte, donna incinta strangolata

L’8 dicembre toccherà a Lisa Montgomery, la prima donna a passare per le mani del boia da oltre 60 anni. Le ultime due donne ad essere giustiziate nel 1953 furono Bonnie Brown Headey ed Ethel Rosenberg. Nel 2004 la rea si è macchiata di un omicidio che il ministro Barr ha definito “particolarmente efferato“: ha strangolato una donna di 29 anni incinta e, dopo averle tagliato il ventre, ha rapito la bambina di otto mesi non ancora nata e che oggi ha 16 anni.

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Appelli caduti nel vuoto

A nulla finora sono valsi gli appelli e le richieste dei legali di Lisa, che hanno definito la decisione del ministro “una grave ingiustizia“: la donna infatti ha sempre sofferto di gravi disturbi mentali, avendo vissuto un’infanzia e un’adolescenza piena di violenze e di abusi, più volte stuprata dal compagno della madre e poi abusata anche dai due mariti.

Stati Uniti, donna al boia dopo oltre 60 anni

Per trovare una donna vittima del boia federale negli Usa bisogna riandare al 1953, quando furono in due ad essere giustiziate. Una di loro era Ethel Rosenberg, protagonista di una delle vicende più oscure e controverse degli anni della guerra fredda, quando col marito Julius fu condannata alla sedia elettrica con l’accusa di spionaggio, per aver passato all’Unione Sovietica informazioni segrete sulla bomba atomica. L’altra detenuta giustiziata nel 1953 è Bonny Heady, condannata alla camera a gas per aver ucciso un bimbo di 6 anni.