Si è sentito spesso parlare del termine “Stato di emergenza” durante la pandemia e nei momenti di allerta meteo: ecco di cosa si tratta.
Dallo scoppio della pandemia l’espressione “Stato di emergenza” si è sentita spesso sui telegiornali e si è letta più volte nei principali quotidiani. La formula è stata ripetuta anche nelle situazioni di pericolo come quelle delle allerte meteo e delle inondazioni. Ma, esattamente, che cosa si intende con “Stato di emergenza” e che cosa comporta? Andiamolo a scoprire.
Cos’è lo stato di emergenza?
Lo stato di emergenza è una misura adottata dal Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente del Consiglio, in caso di eventi eccezionali, come calamità naturali (terremoti o inondazioni) o emergenze sanitarie come il Covid-19. Nel 2023, ad esempio, la Lombardia lo ha richiesto dopo le forti precipitazioni che hanno colpito la regione nel mese di luglio.
Questa procedura è stabilita dalla legge 225 del 1992, che istituisce il Servizio nazionale di protezione civile. Tale normativa prevede la possibilità di adottare, in situazioni di urgenza, misure e poteri straordinari a carico del governo e della protezione civile.
Le regole a cui ci si riferisce sono contenute nella legge 225/1992 e nel decreto legislativo n. 1 del 2018, il Codice della protezione civile. Lo scopo di questa particolare condizione è quello di garantire interventi tempestivi per proteggere la popolazione, sia in caso di calamità naturali che di emergenze causate dall’attività umana.
Per ottenere ciò, sono necessari strumenti e poteri straordinari, che consentano al governo di adottare provvedimenti con effetto immediato, tra cui la nomina di un commissario delegato responsabile della gestione delle operazioni necessarie. Durante lo stato di emergenza, quindi, il governo e la protezione civile concentrano in sé i poteri speciali e derogatori.
Quanto può durare?
Nel caso specifico dello Stato di emergenza di rilievo nazionale, la legge dice che “non può superare i 12 mesi, ed è prorogabile per non più di ulteriori 12 mesi.”
Chi lo emana?
Il provvedimento che istituisce lo stato di emergenza viene deciso dal Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente del Consiglio, di un Ministro con portafoglio o dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, dopo una valutazione effettuata dal Dipartimento di protezione civile.
Per dichiarare lo stato di emergenza, non è necessario ottenere l’approvazione del Parlamento. Il potere decisionale è quindi concentrato nell’esecutivo, che stabilisce anche la tipologia di emergenza: rischio ambientale, pericolo sismico, rischio sanitario e così via.
Una delle prime azioni è quella di conferire al capo del Dipartimento per la protezione civile il potere di emanare ordinanze riguardanti l’ambito di competenza interessato, che può riguardare anche l’intero Paese, come è avvenuto per la gestione della pandemia da Covid-19.
Il Consiglio dei ministri stabilisce anche la durata e l’estensione territoriale dello stato di emergenza, in base alla natura e alla gravità degli eventi calamitosi. Successivamente, vengono allocate le risorse necessarie per affrontare i primi interventi di soccorso.
Che cosa comporta?
Lo stato di emergenza permette un’azione immediata per affrontare un evento calamitoso, grazie all’attribuzione di poteri straordinari al governo e alla protezione civile.
Esistono tre livelli di emergenza, come definito dall’articolo 7 del Codice della protezione civile:
- Eventi calamitosi di origine naturale o dovuti all’attività umana, che possono essere gestiti dai singoli enti e amministrazioni competenti (come i Comuni) in modo ordinario.
- Eventi calamitosi che richiedono il coordinamento di più enti o amministrazioni e devono essere affrontati con mezzi e poteri straordinari dalle Regioni, nell’esercizio della loro potestà legislativa.
- Emergenze di rilievo nazionale che, per la loro intensità o estensione, richiedono di essere affrontate con mezzi e poteri straordinari a livello nazionale
Covid, le misure adottate durante lo stato di emergenza
Durante la pandemia, ad esempio, durante e grazie allo stato di emergenza sono state disposte misure straordinarie come ad esempio l’obbligo di indossare le mascherine all’aperto, il distanziamento e il Green Pass. Come visto, con lo stato di emergenza la struttura commissariale ha protuto procedere con l’acquisto, la distribuzione e la conservazione dei vaccini, l’arma principale contro il virus.