Stellantis blocca la 500 elettrica a Mirafiori: sciopero e audizione di Tavares in Parlamento

Stellantis blocca la 500 elettrica a Mirafiori: sciopero e audizione di Tavares in Parlamento

Il blocco della produzione della 500 elettrica a Mirafiori porta a uno sciopero indetto dai sindacati. Carlos Tavares sarà ascoltato alla Camera.

Le carrozzerie di Mirafiori, uno dei simboli storici della produzione automobilistica italiana, sono attualmente ferme, Stellantis ha annunciato che la produzione della Fiat 500 elettrica sarà sospesa almeno fino al 1° novembre, a causa della mancanza di ordini. Questo stop è legato alle difficoltà del mercato dei veicoli elettrici in Europa, che ha subito un rallentamento. L’azienda ha giustificato la decisione attribuendola alle incertezze del mercato globale dell’automotive, e ha richiesto la cassa integrazione per i lavoratori coinvolti.

La notizia ha generato forte preoccupazione tra i sindacati, che hanno organizzato uno sciopero generale per il 18 ottobre. In parallelo, l’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, è stato convocato per un’audizione alla Camera, prevista per l’11 ottobre, su richiesta del partito Azione e di altre forze di opposizione. Il dibattito si preannuncia acceso, con attese per risposte concrete sulla gestione del gruppo in Italia e sul futuro della produzione automobilistica.

Carlo Calenda

Le reazioni politiche: Azione soddisfatta, Avs critica

Il partito Azione, guidato da Carlo Calenda, ha espresso soddisfazione per la convocazione di Tavares in Parlamento, affermando che si tratta di un risultato di una lunga battaglia politica. Secondo Calenda, l’audizione rappresenta un’occasione cruciale per fare chiarezza sulla situazione di Stellantis e sui piani futuri dell’azienda per l’Italia. «Finalmente. Dopo una lunga battaglia condotta da Azione, che ha visto tutte le opposizioni unite, siamo riusciti ad ottenere che l’ad di Stellantis venga a riferire in Parlamento – l’11 ottobre alle 13 – sulla disastrosa situazione del gruppo. Ci aspettiamo risposte circostanziate e puntuali, non passerelle mediatiche», ha dichiarato, sottolineando l’urgenza di affrontare le problematiche legate alla riduzione della produzione e al ricorso continuo alla cassa integrazione.

Di diversa opinione è Alleanza Verdi Sinistra (Avs), che ha criticato la tempistica dell’audizione, ritenendola troppo vicina allo sciopero indetto dai lavoratori. Secondo Marco Grimaldi, vicepresidente di Avs alla Camera, sarebbe stato più opportuno coinvolgere prima i rappresentanti sindacali come Fim, Fiom e Uilm. Grimaldi ha definito la convocazione di Tavares in queste condizioni come una “provocazione” nei confronti dei lavoratori, ribadendo la solidarietà del suo partito alle maestranze in sciopero. «Possibile che l’invito di venire in audizione non sia stato fatto prima di tutto a Fim, Fiom e Uilm? Il fatto di aver convocato l’audizione dell’ad Tavares senza dare la parola alle tute blu è una provocazione che respingiamo al mittente», ha dichiarato Grimaldi.

Futuro incerto per il mercato elettrico e per la 500

Il blocco della produzione della 500e e il ricorso alla cassa integrazione sono sintomi di una crisi più ampia che colpisce l’intero settore dell’auto elettrica in Europa. Stellantis ha sottolineato come la situazione attuale richieda un dialogo costruttivo con tutte le parti coinvolte per trovare soluzioni rapide. «La complessa congiuntura internazionale ed europea in cui si trova il settore dell’automotive richiede risposte rapide, frutto anche dell’interlocuzione fra tutte le realtà del settore coinvolte», ha affermato l’azienda in una nota.

Tuttavia, i sindacati e alcune forze politiche chiedono più investimenti e una maggiore attenzione alle condizioni lavorative e alle prospettive dei lavoratori. Il confronto tra Stellantis e le istituzioni italiane sarà determinante per il futuro dell’industria automobilistica nazionale, e l’audizione dell’11 ottobre rappresenterà un momento chiave per capire quale direzione prenderà il gruppo e quali saranno le ripercussioni per il mercato del lavoro.