Dubbi di Bruxelles sulla manovra, le stime dell’Ue tagliano le stime di crescita dell’Italia per il 2020. Crescita del Pil allo 0,4 per cento.
L’Unione europea non è convinta della manovra ideata dall’Italia. Da Bruxelles tira un vento di moderato scetticismo nei confronti di un governo accolto a braccia aperte e con ampie rassicurazioni sul futuro. Nelle ore chiave dell’avvicendamento tra la Lega e il Pd, dall’Ue arrivavano parole di stime e frasi confortanti. Si era creata una errata convinzione. Quella che l’Italia avrebbe potuto muoversi con una certa libertà e senza grandi vincoli.
Mai sensazione fu più sbagliata. E in effetti la manovra italiana è decisamente meno espansiva di quella ipotizzata in un primo momento eppure lascia ancora perplessi i Commissari europei. E come se non bastasse le stime autunnali dell’Ue penalizzano il Bel Paese relegato all’ultimo posto in Europa con una crescita del Pil (prevista) dello 0.4%.
Dubbi dell’Ue sulla manovra, taglio delle stime nelle previsioni
L’Italia ha da cambiare la manovra. Non è ancora chiaro come e in quali formulazioni anche perché non esiste una linea unitaria nella maggioranza di governo. Le parole che circolano con maggiore insistenza e che tutti abbiamo imparato a conoscere sono plastic tax e auto aziendali. Due provvedimenti a rischio rinvio ma con un problema da non sottovalutare. Cancellare o rinviare le due proposte porterebbe coperture in meno per lo Stato. Coperture irrinunciabili.
Le discussioni sulla manovra
Per avere un quadro più chiaro della situazione bisognerà attendere l’inizio delle discussioni in Senato sulla manovra. Gli emendamenti alla proposta dovranno convergere verso un nuovo testo che possa accontentare la maggioranza di governo e l’Unione europea. Impresa ardua per Gualtieri e Conte.
Previsioni Ue, revisione al ribasso per le stime di crescita dell’Italia
Il 7 novembre è il giorno delle previsioni autunnali della Commissione europea, previsioni che segnala una revisione al ribasso delle stime di crescita per l’Italia per quanto riguarda il 2020. L’ultima stima del Pil prevedeva una crescita dello 0,7% che dovrebbe scendere allo 0,4%. Un passo in avanti rispetto al 2019 (+0,1%) ma decisamente meno incisivo di quanto auspicato e previsto.
“L’economia italiana è in stallo dall’inizio del 2018 e ancora non mostra segnali significativi di ripresa“, recita il documento diramato da Bruxelles con le stime. Con il +0.4% l’Italia occupa l’ultima posizione in Europa.