Stipendi più alti in Italia: classifica città e regioni 2024

Stipendi più alti in Italia: classifica città e regioni 2024

Dove si guadagna di più in Italia, Milano al primo posto, ma ci sono sorprese nella classifica delle città e regioni.

Quando si parla di stipendi in Italia, emergono forti differenze territoriali tra Nord e Sud. Secondo uno studio della Cgia di Mestre, Milano si conferma al primo posto tra le province italiane con le retribuzioni più alte. Nella capitale economica d’Italia, la retribuzione media annua lorda nel settore privato è di 32.472 euro, ben al di sopra della media nazionale. Segue un gruppo di città emiliane come Parma (26.861 euro), Modena (26.764 euro) e Bologna (26.610 euro), che si distinguono per la forte presenza di industrie ad alta tecnologia e settori produttivi avanzati.

Le città con gli stipendi più alti in Italia

Le province emiliane dominano la classifica anche grazie a comparti industriali come l’automotive, la meccanica e il biomedicale, settori che generano occupazione ad alto valore aggiunto. Torino (25.428 euro) e Bergamo (25.256 euro) sono altre città del Nord che rientrano nella top ten, consolidando l’idea che il nord Italia sia la parte del Paese dove si concentra gran parte della ricchezza. La predominanza del Nord, in particolare della Lombardia e dell’Emilia-Romagna, si riflette anche a livello regionale, dove la produttività e la qualità del lavoro sono maggiori rispetto al resto del Paese. Da segnalare Biella al ventunesimo posto.

Le regioni con le retribuzioni più basse

Se il Nord primeggia nella classifica degli stipendi, il Sud Italia presenta un quadro molto diverso, caratterizzato da salari nettamente inferiori. In Calabria, ad esempio, la retribuzione media annua si ferma a 14.960 euro, meno della metà rispetto alla Lombardia. Tra le province con gli stipendi più bassi troviamo Vibo Valentia, dove la retribuzione media lorda annua è di soli 12.923 euro, il valore più basso registrato a livello nazionale. Trapani e Cosenza, con retribuzioni attorno ai 14.300 euro, confermano il divario economico tra nord e sud.

Il gap retributivo tra nord e sud è alimentato da una minore produttività nelle regioni meridionali. In Lombardia, ogni ora lavorata produce un valore di 45,7 euro, mentre in Calabria questo valore scende a 29,7 euro. Questi dati sottolineano non solo la disparità salariale, ma anche la necessità di interventi strutturali per migliorare l’efficienza e l’attrattività economica del Sud Italia. Qui è possibile visualizzare l’intera classifica fino al 21 esimo posto.