A mettere a rischio gli stipendi dei lavoratori italiani è la possibilità del governo di ridurre ulteriormente il taglio del cuneo.
Mancano poco più di quattro mesi alla fine dell’anno e, quindi, alla nuova Legge di Bilancio. Tuttavia il tempo stringe e le risorse scarseggiano ancora: un fattore che fa preoccupare i lavoratori italiani che potrebbero subire una netta riduzione degli stipendi.
Perché gli stipendi diminuiranno?
Gran parte delle risorse della manovra economica saranno impiegate per rinnovare il taglio del cuneo fiscale: tuttavia, il governo Meloni sta pianificando una riduzione dello sconto, che farebbe diminuire di conseguenza il netto in busta paga.
Dopo aver applicato prima uno sconto del 2/3%, questo è poi salito al 6/7% per i redditi fino a 35mila euro. Ma se non si troveranno i fondi per confermarlo, gli stipendi di gennaio potrebbero essere privati di quei 100 euro che erano stati sbandierati così tante volte dall’esecutivo.
La decisione del governo
Per finanziare il taglio del cuneo fiscale serviranno almeno 15 miliardi lordi, mentre la manovra dovrebbe valere tra i 25 e i 30 miliardi. Una spesa difficile da sostenere, ma che il governo non vuole risolvere di nuovo con l’aumento dei prezzi sul carburante che potrebbe far infuriare i lavoratori. Un rischio che è meglio non correre, soprattutto nell’anno delle elezioni europee.
Il governo, quindi, sta riflettendo su un rinnovo del taglio del cuneo. Si parla però di uno sconto del 5% fino a 35mila euro, che per i lavoratori significherebbe perdere tra i 15 e i 35 euro circa, a seconda del reddito.
Secondo il viceministro Maurizio Leo, che sta lavorando alla riforma fiscale, lo scopo è quello di evitare la rimodulazione delle aliquote Irpef, lasciando il netto in busta paga più o meno invariato.