Stipendio raddoppiato per Tridico, ‘Misura non retroattiva’. Conte, ‘Non ero a conoscenza’. Di Maio, ‘Chiederò chiarimenti’

Stipendio raddoppiato per Tridico, ‘Misura non retroattiva’. Conte, ‘Non ero a conoscenza’. Di Maio, ‘Chiederò chiarimenti’

Stipendio raddoppiato per Pasquale Tridico. Il compenso passa da 62mila a 150mila euro l’anno. Inps, ‘Misura non retroattiva”.

ROMA – Stipendio raddoppiato Pasquale Tridico. Come riportato da La Repubblica, i ministri Catalfo e Gualtieri hanno accettato la richiesta arrivata dall’Inps, con il suo compenso del numero uno dell’Istituto che passa da 62mila a 150mila euro l’anno.

Nel decreto l’incremento è previsto anche per il presidente dell’Inail (stesse cifre di Tridico), per i vicepresidenti dei due istituti (40mila euro che diventano 60mila in caso di deroghe) e per i consiglieri di amministrazione che guadagnano 23mila euro l’anno.

A differenza di quanto emerso in un primo momento, il provvedimento non avrebbe effetto retroattivo.

Le polemiche

La decisione è destinata a provocata a destinare polemiche. Come scritto da La Repubblica, l’aumento degli stipendi è stato deciso nel consiglio di amministrazione dell’Inps di aprile, in pieno lockdown.

La proposta è stata approvata dal Governo nel mese di agosto con i ministri Catalfo e Gualtieri che hanno firmato il decreto che prevedeva quindi l’aumento degli stipendi di presidenti di Inps e Inail e dei rispettivi vicepresidenti e membri del consiglio di amministrazione. Decisione destinata a provocare gli attacchi del Centrodestra che ha sempre criticato l’operato di Pasquale Tridico.

fonte foto https://www.facebook.com/INPS.PerLaFamiglia/

Raddoppiato lo stipendio di Pasquale Tridico

Il decreto firmato da Gualtieri e Catalfo ha portato Pasquale Tridico a guadagnare 150mila euro l’anno. Un compenso raddoppiato rispetto a quello riconosciuto in precedenza allo stesso Tridico e decisamente superiore rispetto a quello del suo predecessore, Tito Boeri, che si è fermato a 103mila euro.

Decisione destinata a provocare polemiche visto che il via libera del consiglio di amministrazione dell’Inps è arrivato in un momento delicatissimo per l’Italia e per gli italiani. E visto che molti sono ancora in attesa che l’Inps proceda con il pagamento dei vari bonus e simili. E non si esclude un intervento da parte del premier Conte per modificare il decreto.

Salvini contro Tridico, “Chieda scusa e si dimetta”. Di Maio, “Chiederò chiarimenti”

Dure le parole di Matteo Salvini che è tornato a chiedere le dimissioni del numero uno dell’Inps.

“Inps, non ho parole. Invece di aumentarsi lo stipendio, prima paghi la cassa integrazione alle centinaia di migliaia di lavoratori che la aspettano da mesi, poi chieda scusa e si dimetta”.

Anche da Italia Viva sono arrivate richieste di dimissioni da parte di Tridico, in casa Pd si parla di vicenda sconcertante, mentre Luigi Di Maio ha fatto sapere che chiederà chiarimenti al diretto interessato.

Matteo Salvini

Conte, “Non ero informato”

Non ero informato della vicenda. Vorrei approfondire la questione. Poi formulerò una valutazione più completa“, ha assicurato il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Giuseppe Conte

La replica di Tridico

Con una lettera pubblicata su la Repubblica, Tridico ha risposto alle accuse mosse nei suoi confronti dal mondo della politica e dalla rete.

“Sono stato nominato Presidente Inps con decreto del Capo dello Stato in data 22 maggio 2019. Successivamente, a giugno 2019, con nota del Gabinetto del Ministero del Lavoro venivano proposti i compensi del Cda che si stava costituendo: 150mila euro lordi per il presidente, 100mila per il vice e 23mila per i 3 componenti del consiglio. Nel frattempo, la crisi di governo dell’agosto 2019 ha ritardato la nomina del Cda. Così, solo dal 15 aprile 2020 ho assunto le funzioni di Presidente del Cda“, specifica Tridico.

“Nella prospettiva della ricostituzione del Cda dei due enti, la legge 28 gennaio 2019, n. 4, aveva previsto che, con apposito decreto interministeriale, sarebbe stata fissata la misura dei compensi dei predetti organi, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Tant’è che detti compensi sono finanziati attraverso la riduzione di spese di funzionamento di Inps e Inail“.

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