I content creator responsabili della morte del piccolo Manuel hanno continuato a trarre profitto dai loro video anche dopo l’incidente.
Sembrava avessero chiuso il loro canale ma in realtà continuavano a guadagnarci, sfruttando la tantissima cattiva pubblicità dell’ultima settimana. Ora i ‘The Borderline’ non vedranno più un centesimo dalle loro precedenti pubblicazioni, quelle ’50 ore in’ vari veicoli che li hanno portati a noleggiare una Lamborghini e a sfrecciare per le vie di Casal Palocco. I content creator, responsabili della morte del piccolo Manuel, sono stati puniti direttamente dalla piattaforma di Youtube, intervenuta per bloccargli i ricavi.
Il commento del portavoce di Youtube
“Ogni creator di YouTube – spiega un portavoce del famoso sito legato alla condivisione di video – dovrebbe rimanere responsabile sia all’interno che all’esterno della piattaforma. Di conseguenza questo canale non può più guadagnare dalla pubblicità. Siamo profondamente addolorati per la tragedia. Abbiamo rimosso gli annunci dal canale TheBorderline in conformità con le nostre norme sulla responsabilità dei creator a seguito di comportamenti dannosi per la community di YouTube”.
Hanno scelto di lucrare su questa situazione
Poche ore prima della scelta di Youtube, in diretta su Tgcom24 era intervenuto Matteo Flora, docente di strategie digitali presso l’università di Tor Vergata a Roma. Lo studioso aveva già avvertito tutti sulla situazione, dicendo: “Quella della chiusura del canale è una fake news. I video sono ancora online e ancora monetizzati, hanno preferito lucrare da quei video anche in questa situazione”.
“Il problema reale – aveva proseguito Flora – è che più queste challenge sono pericolose, strane e pazze, più hanno visualizzazioni e attirano sponsor che beneficiano della loro popolarità. Questo fa sì che le società che contribuiscono economicamente al loro successo fanno in modo che loro diventino un modello“.