Lo stop al Canone Rai in bolletta partirà dal 2023. Non tutti però sono d’accordo e c’è chi teme una corsa all’evasione.
Il Canone Rai sarà scorporato dalla bolletta a partire dal 2023. Lo stabilisce un ordine del giorno presentato da Maria Laura Paxia del Gruppo Misto al decreto Energia che la Camera ha approvato. Il Governo ha accettato la proposta dello stop al Canone Rai in bolletta prima come raccomandazione e poi è stata accolta con riformulazione, ovvero senza che fosse necessario sottoporla ai voti.
La previsione è quella di “adottare misure normative dirette a scorporare dal 2023 il Canone Rai”. Entusiasta Maria Laura Paxia ha commentato con le seguenti parole: “Così si dà seguito all’impegno che l’Italia aveva con l’Unione Europea di scorporare il Canone Rai in quanto onere improprio”.
Lo spettro dell’evasione
Il Canone Rai in bolletta era stato voluto dal governo Renzi nel 2017 per combattere l’evasione. Ed è proprio questo il tema che preoccupa molti. Sull’argomento si è già espresso l’Usigrai che ha ricordato come il Canone italiano sia il più basso in Europa, così come il numero di giornalisti in organico in relazione alle ore di trasmissioni autoprodotte.
A fine marzo proprio i Cdr della Rai avevano chiesto che fossero garantite le risorse ogni anno, “con la restituzione alla Rai dell’intera quota del Canone” che in tutto sono 200 milioni l’anno. Lo scorporamento dalla bolletta adesso potrebbe mettere a rischio tale certezza. Sempre l’Usigrai ha detto di voler conoscere gli strumenti che adotterà il Governo per la riscossione del Canone e ha definito il nuovo decreto legge “troppo vago”.
“Non basta adeguarsi alle indicazioni della Commissione europea” prosegue l’Usigrai “bisogna individuare soluzioni che mettano al riparo il servizio pubblico radiotelevisivo”. Il passo successivo, secondo l’Usigrai, è quello di una riforma della Rai che la tolga dal controllo dai partiti e la renda autonoma e indipendente.
