Dal primo settembre 2024, l’obbligo di emettere la “fattura spia” viene eliminato per i titolari di partita Iva: ecco come cambia.
A partire dal 1° settembre 2024, entra in vigore una nuova normativa che abolisce l’obbligo della cosiddetta “fattura spia” o autofattura di regolarizzazione.
Questa misura, introdotta per semplificare il processo di gestione delle irregolarità fiscali, prevede un nuovo adempimento per i titolari di partita IVA.
Si tratta di una comunicazione all’Agenzia delle Entrate, come riportato da Qui Finanza, per segnalare eventuali omissioni o errori nella fatturazione.
Cos’è la “fattura spia” e cosa cambia per i contribuenti
La fattura spia – utilizzata fino alla fine di agosto 2024 – era uno strumento che i contribuenti potevano adottare nel caso in cui non avessero ricevuto una fattura elettronica o se contenesse errori o irregolarità.
In queste situazioni, il cessionario o il committente emetteva un’autofattura di regolarizzazione per sanare l’operazione e versare l’IVA dovuta.
Tuttavia, con le nuove disposizioni in vigore dal 1° settembre, questo processo viene sostituito da una comunicazione diretta all’Agenzia delle Entrate, eliminando la necessità di emettere un’autofattura.
L’introduzione di questa novità rientra nel più ampio contesto della riforma delle sanzioni tributarie.
Il cambiamento punta a snellire le procedure per i contribuenti e a migliorare l’efficienza nella gestione delle irregolarità fiscali, riducendo al contempo il carico burocratico.
Come funziona la nuova procedura
In caso di mancata ricezione di una fattura elettronica o di ricezione di un documento con errori, il contribuente ora è tenuto a comunicare l’irregolarità all’Agenzia delle Entrate.
Tale comunicazione deve avvenire entro 90 giorni dal termine in cui la fattura avrebbe dovuto essere emessa o dalla data di ricezione della fattura irregolare.
Questa comunicazione deve avvenire attraverso gli strumenti che l’Agenzia stessa metterà a disposizione. Anche se al momento non sono ancora state definite le modalità operative specifiche.
È essenziale sottolineare che, se il contribuente non effettua la comunicazione nei tempi previsti, potrebbe essere soggetto a una sanzione ridotta rispetto al passato. Pari al 70% dell’imposta non versata, con un minimo di 250 euro.
Questa riduzione della sanzione rappresenta un incentivo per i contribuenti a rispettare le nuove procedure di segnalazione.