Certificati di nascita: arriva condanna per l’Italia

Certificati di nascita: arriva condanna per l’Italia

Il Parlamento europeo condanna il governo italiano per lo stop della registrazione dei certificati di nascita di figli di coppie gay.

L’Italia ha fermato la registrazione dei certificati di nascita di figli di coppie gay, scatenando la furia di Bruxelles. Dopo aver agitato i sindaci delle maggiori città italiane, il Parlamento europeo condanna il governo italiano per la sua decisione: “L’Italia è invitata a revocare immediatamente la sua decisione”.

Pride Milano 2022

Il governo italiano ha fermato la registrazione dei certificati di nascita di figli di coppie omosessuali, decisione che è stata condannata dal Parlamento europeo attraverso un emendamento approvato in plenaria a Bruxelles.

La condanna del Parlamento europeo

L’emendamento al testo della Risoluzione sullo Stato di diritto è stato presentato da Renew Europe – gruppo supportato da Sinistra, Verdi e Socialisti – ed è stato approvato per alzata di mano. Il testo “condanna le istruzioni impartite dal governo italiano al Comune di Milano di non registrare più i figli di coppie omo genitoriali”.

L’Europarlamento ritiene che questa decisione del governo Meloni possa portare alla discriminazione sia alle coppie dello stesso che ai loro stessi figli. Tale azione potrebbe costituire “una violazione diretta dei diritti dei minori, quali elencati nella Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 1989; esprime preoccupazione per il fatto che tale decisione si iscrive in un più ampio attacco contro la comunità Lgbtqi+ in Italia; invita il Governo italiano a revocare immediatamente la sua decisione”.

La protesta delle città italiane

Proprio ieri i sindaci di Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna, Firenze e Bari, hanno chiesto un incontro con la premier Giorgia Meloni, per discutere sul riconoscimento dei figli delle coppie gay. Per il 12 maggio è stata annunciata una manifestazione a riguardo in piazza a Torino.

Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, sottolinea che c’è bisogno di una legge per proteggere i bambini e che lo Stato non deve incentivare le discriminazioni, “anzi bisogna favorire tutte le forme di riconoscimento per garantire uguali diritti a tutti i bambini così come è previsto dalla nostra Costituzione”. I primi cittadini delle maggiori città italiane, hanno preso posizione e hanno ribadito una linea comune senza conflitti istituzionali.