Negli USA si valuta l’addio al vaccino unico contro morbillo, parotite, rosolia e varicella: l’allarme per il rischio nei bambini sotto i 4 anni.
Mentre l’Unione Europea adotta nuove sanzioni contro la Russia, il comitato consultivo dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) negli Usa ha votato per raccomandare l’abbandono del vaccino unico – che immunizza contemporaneamente contro morbillo, parotite, rosolia e varicella – a favore della somministrazione separata dei singoli vaccini. Ecco, a seguire, il motivo dietro questa decisione.

Vaccino unico negli Usa, una decisione non definitiva: il dibattito
La raccomandazione, come riportato da Adnkronos, non è ancora operativa: spetterà al direttore facente funzioni dei CDC, Jim O’Neill, approvare o meno il cambiamento. L’attuale direttore è stato nominato alla fine di agosto dal segretario alla Salute Robert F. Kennedy Jr., che guida lo stesso comitato.
Il voto arriva in un contesto delicato, dato che alcuni membri dell’Advisory Committee on Immunization Practices (ACIP) sono stati recentemente nominati e sono noti per le loro posizioni critiche sull’uso esteso dei vaccini.
Qual è il motivo dietro questa decisione
Il comitato di esperti del CDC ha motivato la scelta con un’analisi dei dati disponibili. Secondo gli ultimi dati, i bambini sotto i 4 anni che ricevono il vaccino MMRV avrebbero un rischio più elevato di sviluppare convulsioni febbrili. Ciò ispetto a quelli che ricevono le stesse componenti vaccinali somministrate separatamente.
Questo tipo di reazione – pur non essendo rara – ha destato attenzione tra gli esperti, aggiunge Adnkronos, che hanno votato con una maggioranza di 8 favorevoli e 3 contrari per modificare le raccomandazioni in vigore negli Stati Uniti.
La somministrazione del vaccino combinato MMRV è attualmente diffusa in molti Paesi. Tuttavia, secondo quanto valutato dal comitato, la sicurezza dei bambini più piccoli viene prima della praticità. Da qui, la proposta di tornare a vaccinazioni multiple per proteggere dalle stesse malattie. La decisione ha sollevato preoccupazioni tra diversi esperti di sanità pubblica, che temono che le motivazioni del voto possano riflettere orientamenti ideologici più che scientifici.