Auto a motori termici, lo stop sulla vendita rischia di saltare

Auto a motori termici, lo stop sulla vendita rischia di saltare

Rinviata la votazione per impedire la vendita di auto a motori termici. Perplesse Italia, Polonia, Germania e Bulgaria.

Con il ‘no’ da parte di Italia, Germania e Polonia all’accordo proposto dall’Ue per impedire la vendita di auto dotate di motori termici, l’intesa rischia di saltare. Per questo motivo la votazione, che si terrà a Bruxelles, è stata rinviata a venerdì.  

Ricarica auto elettriche

Inizialmente si pensava che la votazione fosse solo un passaggio formale. Un iter necessario per ufficializzare la proposta che in un primo momento sembra essere condivisa da tutti i Paesi. Adesso però alcuni Paesi membri hanno espresso la loro contrarietà allo stop nella vendita di auto nuove a benzina e diesel. Con l’opinione sfavorevole del governo italiano, tedesco ed in seguito all’opposizione della Polonia e astensione della Bulgaria, adesso la proposta che sarebbe dovuta entrare in vigore nel 2035 è stata del tutto messa in discussione. 

Il ministro di Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, durante il question time alla Camera, ha riferito: “La nostra presa di posizione così chiara e netta, insieme a quella di altri Paesi come la Polonia e la Bulgaria, hanno indotto ulteriori riflessioni.”

Si tratta di “una tematica che è dirimente, non tanto e non soltanto sull’automotive. Ma sulla politica industriale che l’Europa deve mettere in campo. Ciò per rispondere alla grande sfida sistemica della Cina e anche alla politica assertiva degli Stati Uniti”.

L’intervento dell’Italia

Da parte sua, attraverso un documento nazionale inviato alla presidenza Ue e agli altri Stati, “L’Italia condivide ed è pienamente impegnata nell’obiettivo di decarbonizzare il settore del trasporto stradale. In quanto la riduzione delle emissioni di CO2 del settore. In particolare quelle derivanti dalle autovetture e dai veicoli leggeri, è essenziale per raggiungere gli obiettivi climatici dell’Unione. Riteniamo che, nel settore del trasporto stradale, la decarbonizzazione debba essere perseguita nel rispetto dei principi di una transizione economicamente sostenibile e socialmente equa verso le emissioni zero e della neutralità tecnologica. Siamo certamente favorevoli all’elettrificazione dei veicoli leggeri. Non crediamo, tuttavia, che essa debba rappresentare, nella fase di transizione, l’unico percorso per raggiungere le emissioni zero”. 

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