Calde controversie in questa estate 2023: diritti, democrazia e dibattiti accesi.
Passerà, quella del 2023, come l’estate degli stracci che volano. Dalle corna messe in piazza, pardon in video, sulle ricche colline torinesi un tempo simbolo della riservatezza sabauda, alle parolacce di Sgarbi al Maxxi, a Morgan che insulta il pubblico reo di non comprendere la sua genialità.
Ma il re degli stracci volanti del solleone è sicuramente lui, Roberto Vannacci. Il generale ex comandante della Folgore ha scritto un libro provocatorio, il Mondo al contrario, in cui rivendica il diritto all’odio ed esprime “opinioni” severe su quelle minoranze, “persone omosessuali, straniere e altre categorie” che non possono dettare legge alla maggioranza degli italiani.
Ho riassunto ovviamente per sommi capi, i libri sono più complessi delle estrapolazioni ideologiche. Il focus del nostro ragionamento è proprio questo, diritti e doveri della democrazia, purezza trascendentale e singolo caso empirico nel troppo vasto concetto di libertà. Come dire, in termini di principio si può pubblicare e si deve leggere ogni cosa, in termini di morale sociale pratica (per stare a Kant) si può criticare duramente ogni cosa nel merito.
Non è la prima volta che maggioranza e minoranza vanno in cortocircuito democratico, basti pensare a quello che è successo con i no vax e il Covid. Chi ha ragione sui vaccini, la maggioranza che se li è fatti o la minoranza che chiede inchieste sulle morti sospette? Nel caso dei diritti civili la discussione è già infuocata, ma se è vero che la nostra Costituzione si basa sul rispetto delle diversità come ha ricordato con chiarezza il Presidente Mattarella, è altrettanto vero che tradizione, famiglia, uomo, donna, mamma e papà non possono diventare il bersaglio di una paradossale controideologia del costume nazionale.
La condanna del razzismo e dell’omofobia, quando si configurano come reati penali e culturali, deve essere ferma, come deve essere ferma la condanna di un eventuale Oligarchia rovesciata del Politically correct. Il ministro della Difesa Crosetto, esponente storico di FdI, ha preso provvedimenti disciplinari per il generale, tra i malumori nel suo partito e gli applausi del mainstream. Intanto la Lega nella freddezza generale ha offerto una carriera politica al militare-autore.
Quello che farà non si sa, ma gli stracci a Vannacci hanno reso bene, primo nelle vendite senza aver speso un euro in marketing.