Strage di Altavilla, assurdo: "Sequestrato e costretto ad assistere"
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Strage di Altavilla, assurdo: “Sequestrato e costretto ad assistere”

rito con sangue e coltello

Emergono nuovi dettagli sulla strage di Altavilla: Carandente accusa Barreca di sequestro e presenza demoniaca nella villa degli orrori.

Il caso della strage di Altavilla Milicia continua a suscitare sdegno e scalpore, mentre nuovi dettagli emergono dalle indagini in corso. Uno degli aspetti più rilevanti riguarda le nuove dichiarazioni di Massimo Carandente, uno dei coniugi palermitani accusati, insieme a sua moglie Sabrina Fina, di aver partecipato agli eventi tragici avvenuti nella villetta degli orrori.

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Carandente ha recentemente accusato Giovanni Barreca di averlo sequestrato, costringendolo a rimanere nella villetta durante la strage.

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Strage di Altavilla: Carandente accusa Barreca di sequestro di persona

Come riportato da Notizie.virgilio.it, Carandente e sua moglie si sarebbero recati alla villetta di Altavilla Milicia con l’intenzione di “pregare e digiunare“.

Tuttavia, secondo Carandente, Barreca, mosso da impulsi demoniaci, avrebbe chiuso il cancello con un catenaccio. Quindi, impedendo loro di lasciare la casa e costringendoli a essere testimoni della strage.

Le affermazioni di Carandente si collegano a un’atmosfera carica di suggestioni e riferimenti a presenze demoniache. Lo stesso Carandente racconta di aver visto “i demoni davanti a sé” e di aver percepito una forte presenza demoniaca nella villetta.

Questo sarebbe diventato ancora più evidente quando Barreca decise di chiudere la coppia all’interno della villa, mettendo in atto un piano che Carandente non ha saputo meglio precisare.

Questa versione dei fatti è in netto contrasto con quella di Barreca. Quest’ultimo, infatti, accusa la coppia palermitana di essere parte di un’operazione orchestrata con precisione. Recentemente, è emersa anche una terza figura, ovvero quella del suggeritore, che avrebbe indicato il da farsi alla coppia.

Il ruolo di Kevin e la sorte della figlia di Barreca

Le autorità stanno esaminando queste diverse narrazioni per comprendere meglio le dinamiche che hanno portato alla strage.

Uno degli aspetti più tragici della strage riguarda la partecipazione del giovane Kevin, di soli 16 anni, che avrebbe inizialmente assistito all’omicidio della madre Antonella Salamone (42 anni), per poi essere costretto a partecipare all’occultamento del corpo e successivamente ribellarsi.

Questa ribellione avrebbe portato gli adulti a immobilizzarlo con una catena arrugginita, cavi e fili. Nel frattempo, la figlia 17enne di Barreca, inizialmente considerata vittima, è stata successivamente coinvolta nella strage.

La sua salvezza sarebbe stata dovuta al sopraggiungere di condizioni meteo avverse, che avrebbero spaventato gli adulti coinvolti, convincendoli a fuggire dalla villa, lasciando la 17enne chiusa a chiave nella sua stanza.

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ultimo aggiornamento: 28 Aprile 2024 14:17

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