Ultimi sviluppi e analisi tecniche relative alla strage del cavalcavia di Mestre, con focus sulla seconda scatola nera recuperata dal bus.
Il tragico incidente avvenuto il 3 ottobre sul cavalcavia che collega Mestre a Marghera ha segnato una svolta nelle indagini con il recupero della seconda scatola nera dal bus incidentato. Questo dispositivo, fondamentale per comprendere le cause dell’incidente, è stato estratto e sarà analizzato da Nicola Chemello, ingegnere esperto, a partire dal 20 novembre.
La ricerca delle cause: tra analisi telemetriche e indagini meccaniche
La nuova perizia si focalizzerà sulla copia forense del sistema telemetrico dell’autobus, che registra dati cruciali come posizione, velocità, segnali di allarme, freni ed eventuali anomalie elettroniche. Tuttavia, guasti di tipo meccanico non sono registrati in questo sistema e richiederanno analisi aggiuntive. La procura ha inoltre ricevuto due chiavette contenenti i dati trasmessi dal veicolo alla centrale operativa, che richiedono un software speciale per essere letti.
Le indagini sulla tragedia che ha causato la morte di 21 persone, tra cui l’autista, e quindici feriti, continuano su più fronti. Il 28 novembre inizierà un approfondimento medico sul cuore dell’autista Rizzotto, e il 5 dicembre verrà depositata la perizia sul suo cellulare. Inoltre, sono previste ulteriori analisi tecniche presso l’Università di Padova per testare la solidità della struttura del cavalcavia, inclusi campioni di asfalto, guardrail e bulloni.
Dinamica dell’incidente e ulteriori esami
L’autobus elettrico, in servizio navetta tra Tronchetto e il camping Hu di Marghera, ha subito uno sbandamento. Dopo aver strisciato lungo la barriera, è precipitato da un varco esistente nel cavalcavia. L’analisi della dinamica dell’incidente è cruciale per comprendere se la struttura fosse adeguatamente sicura e se le condizioni di guida dell’autobus abbiano contribuito all’accaduto.
Questo incidente segue un altro evento coinvolgente un bus elettrico de La Linea. L’autista dell’incidente avvenuto in via Carducci è stato di recente operato e gli è stato applicato un pacemaker. La correlazione tra questi due incidenti resta oggetto di indagine e riflessione sulla sicurezza dei mezzi di trasporto e delle infrastrutture stradali.
Le indagini in corso sono fondamentali per far luce sulla strage del cavalcavia di Mestre e per prevenire futuri incidenti simili, garantendo la sicurezza dei passeggeri e dell’autista.