Emergono nuovi dettagli in merito alla strage del bus di Mestre e all’ultimo sopralluogo a cui ha preso parte il super perito. Il guardrail nel mirino.
Continua ad essere un argomento molto caldo e sul quale è necessario fare chiarezza la strage del bus di Mestre dello scorso 3 ottobre quando un mezzo La Linea è precipitato dal cavalcavia provocando la morte di 21 persone. Sulla vicenda sono ancora diversi i punti interrogativi e, anche per questo, nel corso della giornata del 5 dicembre è andato in scena un nuovo sopralluogo sul posto della tragedia. Qui è stato chiamando in causa anche il super perito Placido Migliorini e dalle sue analisi sembrano essere emergersi nuovi dettagli legati, ancora, al guardrail.
Strage del bus di Mestre: l’ultimo sopralluogo
Dopo i due sopralluoghi del 25 ottobre e del 9 novembre, come detto, nella giornata del 5 dicembre è andato in scena una nuova perizia sul posto della tragedia. L’obiettivo è stato quello di esaminare ancora tutti gli elementi del caso per cercare di valutare al meglio la possibile dinamica dei fatti.
Da quanto si apprende da Il Gazzettino, il super perito si sarebbe trattenuto per quasi due ore sul cavalcavia, nel punto dove l’autobus ha infilato il varco del guardrail ed è poi precipitato.
Tra le varie ultime ipotesi sull’incidente, oltre a quella del malore dell’autista, le cui condizioni dovranno ancora essere totalmente accertate, era nata anche l’idea di un guasto al mezzo – con la nuova teoria, da verificare, di qualche bullone difettoso – o di un impianto stradale non ottimale che vedrebbe coinvolto il guardrail, già oggetto di tante chiacchiere e supposizioni.
Cosa è stato portato via dal luogo della tragedia
Proprio il guardrail sarebbe stato protagonista dell’ultimo sopralluogo. Se in quelli precedenti il perito aveva già prelevato alcune porzioni di esso, nell’ultimo – spiega Il Gazzettino – si è portato via l’intero montante che si era piegato sotto il peso del mezzo.
Successivamente il sopralluogo è poi proseguito nell’ex mercato ortofrutticolo di via Torino, dove è sotto sequestro la carcassa dell’autobus. Migliorino ha prelevato un altro pezzo del guardrail precipitato con il mezzo e rimasto incastrato sul fondo.
Insieme al super perito erano presenti anche i consulenti delle varie parti chiamate in causa nella vicenda. Con loro anche circa una decina di tecnici e alcuni avvocati, rappresentati dei primi tre indagati e delle parti offese.