All’antivigilia dei 40 anni dalla strage di Bologna, il governatore Stefano Bonaccini ha sottolineato l’importanza di far luce sui mandanti.
BOLOGNA – Il governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, ha rilasciato una dichiarazione nella serata di venerdì, a 48 ore dalla commemorazione della Strage di Bologna, avvenuta il 2 agosto 1980.
“Verità sui mandanti a lungo negata”
Il presidente della Regione ha sottolineato come la verità sui mandanti della strage sia stata a lungo negata e “l’urgenza mai sopita di una verità sui mandanti troppo a lungo negata, anche colpevolmente nascosta, e il dovere e il coraggio di fare memoria“. Bonaccini parla di un dolore “inestinguibile, come lo sono la necessità di giustizia e di verità completa. Insieme al dovere e al coraggio di fare memoria“.
Niente corteo a causa del Covid
La cerimonia di quest’anno sarà in tono minore, con una commemorazione che si svolgerà tutta nel perimetro della stazione, senza il tradizionale corteo per le vie della città. “Una decisione obbligata – spiega il presidente dei Familiari delle vittime Paolo Bolognesi -, dovuta all’emergenza sanitaria. Ricorderemo i nostri cari in piazza Maggiore, per non correre rischi. Quando si è deciso di annullare il corteo la situazione Covid era anche migliore rispetto a oggi, in cui aumentano i focolai e diminuisce l’età media di contagiati, per cui credo proprio che sia giusto evitare ogni rischio alla commemorazione di domenica“.
La commemorazione
Pertanto, domani a ricordare il 40° anniversario della strage di Bologna saranno presenti, oltre alle autorità locali e ai familiari, la presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati e il viceministro dell’Interno Vito Crimi. Dopo il minuto di silenzio all’ora esatta dell’attentato verranno deposte le corone e sarà presentata la lapide commemorativa, sistemata nella sala d’attesa dove quelle 85 persone persero la vita 40 anni fa, alle ore 10.25.