Strage di Erba, la clamorosa lettera di Olindo dal carcere: c’è una richiesta

Strage di Erba, la clamorosa lettera di Olindo dal carcere: c’è una richiesta

Il 1° marzo, l’udienza per la richiesta di revisione del processo per Rosa Bazzi e Olindo Romano per la strage di Erba. Dal carcere la lettera dell’uomo.

Rosa Bazzi e Olindo Romano di nuovo davanti ai giudici. Si terrà oggi, venerdì 1 marzo, a Brescia, la prima udienza per la richiesta di revisione del processo a carico dei due coniugi condannati in via definitiva all’ergastolo nel 2011 per il quadruplice omicidio dell’11 dicembre 2006 e per la cosiddetta Strage di Erba. Dal carcere, intanto, anche la lettera dell’uomo proprio in vista dell’udienza.

Olindo Romano e Rosa Bazzi

Strage di Erba: la revisione del processo

Al via oggi, venerdì 1° marzo 2024 la prima udienza per la richiesta di revisione del processo a carico di Rosa Bazzi e Olindo Romano per la strage di Erba. I due coniugi sono stati ritenuti i soli responsabili della morte di Raffaella Castagna, di suo figlio Youssef Marzouk, della madre Paola Galli e della vicina di casa Valeria Cherubini oltre che del tentato omicidio del marito di quest’ultima, Mario Frigerio, unico sopravvissuto ai fatti e successivamente deceduto nel 2014.

In data odierna, gli avvocati difensori della coppia avranno il compito di presentare quelli che sarebbero dei nuovi elementi che dovrebbero essere utili alla riapertura del caso. Dopo l’intervento dei legali della difesa e dell’accusa, i giudici si riuniranno per decidere se accettare o meno la richiesta e, in questo senso, se riaprire il caso con un nuovo processo.

La lettera di Olindo dal carcere: la richiesta

Proprio nell’ottica del nuovo processo, dal carcere è arrivata una lettera molto particolare di Olindo inviata a Telelombardia e rivolta anche al pg di Milano Cuno Tarfusser.

“Caro Marco, ho saputo della revisione telefonando a Rosa, lei era emozionatissima e anche io mi sono emozionato non vedevo l’ora di rifare il processo”, ha scritto Olindo. “Noi ci aspettiamo che finalmente possa esserci un processo vero che con oggettività valuti le prove. Penso proprio che saremo in aula il 1 marzo. Voglio ringraziare il Procuratore Generale di Milano Tarfusser che ci ha fatto riconquistare la fiducia nella giustizia”.

Successivamente anche un passaggio sulla famiglia Castagna: “Penso che i fratelli Castagna dovrebbero essere interessati a capire come sono andati veramente i fatti e non capisco perché nascondano la testa sotto la sabbia pur di non confrontarsi con gli innumerevoli dubbi che continuano a emergere da questa vicenda. Non so chi sia il colpevole e non posso accusare nessuno senza prove, so io cosa vuol dire e non lo auguro a nessuno”.

La speranza – e richiesta – di Rosa e Olindo, quindi, è quella di un processo serio e sereno che possa finalmente, a detta loro, fare chiarezza e giustizia.

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