Strage di Mestre, assurdo: scoperto il motivo dell’incidente del bus

Strage di Mestre, assurdo: scoperto il motivo dell’incidente del bus

Le cause dell’incidente del bus a Mestre che ha portato alla morte di 22 persone. Un’analisi delle perizie rivela guasti meccanici.

Il 3 ottobre scorso, la città di Mestre ha vissuto una tragedia stradale in cui 22 persone hanno perso la vita. Un autobus è precipitato da un viadotto, sollevando molti interrogativi. Le recenti perizie hanno chiarito le cause di questo drammatico evento, individuando un guasto meccanico e la pessima condizione delle barriere protettive come fattori determinanti.

bus in fiamme

Cause dell’incidente: guasto meccanico e barriere usurate

Gli esperti hanno individuato come principale causa la rottura del sistema di sterzo del bus. Il procuratore capo di Venezia, ha spiegato che “una consulenza ha verificato la rottura del giunto che collega il volante alle ruote. Questo cedimento, non causato da un urto esterno, ha compromesso il sistema di trasmissione“. Di conseguenza, il bus è diventato ingovernabile, scivolando lungo le barriere di protezione fino a precipitare dal viadotto.

Oltre al guasto meccanico, le perizie hanno messo in luce lo stato di degrado delle barriere del cavalcavia, costruite negli anni ’70 e mai adeguatamente mantenute. Il procuratore capo di Venezia ha evidenziato che “le barriere del cavalcavia di Mestre erano usurate e non in grado di sopportare un urto come quello subito dal bus“. Questo stato di degrado ha contribuito in modo significativo alla gravità dell’incidente, rendendo le barriere inefficaci nel fermare il mezzo fuori controllo.

L’autopsia sull’autista e le immagini del tragico evento

L’autopsia sull’autista del bus, Alberto Rizzotto, unica vittima italiana, ha confermato che la sua morte è dovuta ai gravi traumi subiti nella caduta del bus. Gli esami medici hanno escluso un malore come causa dell’incidente, dimostrando che Rizzotto ha agito correttamente fino all’ultimo momento. I magistrati hanno concluso che “dalla raccolta dei dati sul telefonino e dalle immagini delle telecamere, risulta che l’autista ha ricevuto mail e messaggi in quei frangenti, ma non ha mai usato il cellulare durante la corsa“.

Le immagini registrate dalle telecamere interne del bus, che mostrano gli ultimi momenti dei passeggeri, sono troppo drammatiche per essere diffuse pubblicamente. Cherchi ha spiegato che “una decisione dettata dal rispetto per le vittime e i loro familiari” ha portato a questa scelta. Questi filmati mostrano il momento esatto dell’urto e le reazioni degli occupanti, compresi i minori, rendendo evidente la tragicità dell’incidente.

L’incidente di Mestre solleva gravi interrogativi sulla sicurezza delle infrastrutture e sull’importanza della manutenzione regolare. Le conclusioni delle perizie rappresentano un passo fondamentale verso la giustizia per le vittime e le loro famiglie, e un monito per prevenire future tragedie simili.