Strage di Erba, colpo di scena: presentato un nuovo ricorso

Strage di Erba, colpo di scena: presentato un nuovo ricorso

Strage di Erba, arriva il nuovo ricorso in Cassazione: i legali di Olindo Romano e Rosa Bazzi chiedono un nuovo processo.

A distanza di 18 anni dalla strage di Erba, il caso che ha visto condannati all’ergastolo Olindo Romano e Rosa Bazzi vede nuovo ricorso presentato alla Corte di Cassazione.

Gli avvocati della coppia puntano a far riaprire il processo, contestando errori procedurali e vizi di merito emersi durante la fase di revisione rigettata dalla Corte d’Appello di Brescia.

Strage di Erba, arriva il ricorso in Cassazione: tutti i dettagli

Il ricorso presentato dai legali di Olindo Romano e Rosa Bazzi – come riportato da Il Giornale – denuncia una gestione irregolare del processo di revisione da parte della Corte di Brescia.

A Brescia, secondo i legali, si sarebbe verificata una valutazione “meramente cartolare” degli elementi presentati dalla difesa, bypassando la discussione in dibattimento.

Questo approccio, sostengono i legali, avrebbe violato articoli fondamentali della Costituzione italiana (articoli 24 e 111) e della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.

La difesa sottolinea che i giudici avrebbero confuso le regole probatorie applicabili alle due fasi distinte del processo di revisione, giudicando nel merito elementi che non erano ancora stati ammessi come prove.

Nuovi elementi a favore della difesa

Oltre alle questioni procedurali, il ricorso mette in luce numerosi elementi che avrebbero potuto ribaltare il giudizio. Tra questi, la possibile errata repertazione della famosa macchia di sangue sull’auto di Olindo Romano.

Nonché le discrepanze nelle confessioni della coppia e le nuove perizie che ridisegnerebbero la dinamica della strage. Una novità cruciale riguarda la memoria del testimone Mario Frigerio, sopravvissuto alla mattanza, la cui attendibilità potrebbe essere compromessa da una probabile amnesia anterograda.

Altre piste mai approfondite, come quella legata alla ‘ndrangheta o a un regolamento di conti legato al traffico di droga, rappresentano ulteriori ombre su una vicenda giudiziaria che molti considerano irrisolta.