Ventuno palestinesi, tra cui donne e civili in cerca di cibo, sono stati uccisi da fuoco israeliano nella Striscia di Gaza. Lo denuncia l’agenzia Wafa.
Mentre in Italia arriva il primo bollino nero dell’estate per il traffico da esodo, nella Striscia di Gaza si consuma un’altra tragedia umanitaria: ventuno palestinesi sono stati uccisi questa mattina in diversi attacchi israeliani. Dodici di loro cercavano del cibo. A riportarlo è l’agenzia palestinese Wafa, come scritto da L’Ansa, citando fonti mediche locali.

Gaza, 21 palestinesi uccisi: la denuncia dell’agenzia Wafa
Secondo quanto riportato dall’agenzia palestinese Wafa, spiega L’Ansa, dodici dei ventuno palestinesi uccisi oggi si trovavano in fila per ricevere aiuti alimentari nella zona del corridoio di Netzarim. I corpi sono stati trasportati all’ospedale Al-Shifa, a ovest di Gaza City. Tra le vittime anche tre donne. Altri attacchi hanno colpito la città di Al-Zawayda, dove un aereo israeliano ha preso di mira una casa. Sono rimasti uccisi Hamed Ibrahim al-Qarnawi, sua moglie e i loro tre figli.
Nel distretto industriale a nord di Khan Yunis, tre membri della famiglia Samour sono morti a causa di una bomba lanciata da un drone israeliano sulle tende del campo profughi. Due donne, Rana Ramzi Yahya Abu Hamra e sua madre Hanaa Abu Hamra, hanno perso la vita nel bombardamento di una tenda. I bombardamenti non hanno risparmiato nemmeno chi si trovava in fila per ricevere viveri, alimentando la disperazione della popolazione.
Gli appelli dell’Unrwa
Di fronte a una crisi umanitaria sempre più grave, come riportato da Sky News, Juliette Touma, responsabile della comunicazione dell’Unrwa, ha lanciato un appello urgente: “I lanci di aiuti umanitari aerei su Gaza sono pericolosi, costosi e inefficienti“.
In un’intervista rilanciata da Al Jazeera, Touma ha dichiarato che “la soluzione ‘molto piu’ semplice’ per far arrivare i rifornimenti alimentari disperatamente necessari ai due milioni di abitanti di Gaza sarebbe che Israele aprisse i confini di Gaza e consentisse l’ingresso ai camion di aiuti“.
Anche Philippe Lazzarini, direttore generale dell’Unrwa, ha sottolineato: “I lanci di aiuti attualmente in corso sono almeno 100 volte più costosi dei camion“. Ha poi aggiunto: “I camion trasportano il doppio degli aiuti degli aerei” e che l’agenzia ha già “6.000 camion carichi di aiuti pronti per entrare nell’enclave“. Ha concluso con un appello: “Mentre la popolazione di Gaza muore di fame, l’unico modo per rispondere alla carestia è inondare Gaza di aiuti“.