Strage di Palermo: il fratello di Antonella rivela dettagli agghiaccianti

Strage di Palermo: il fratello di Antonella rivela dettagli agghiaccianti

Strage a Palermo, ecco il racconto del fratello di Antonella.

In una tragica notte ad Altavilla Milicia, piccolo comune della provincia di Palermo, si è consuma una strage familiare. Un orrore che stravolge la comunità: Giovanni Barreca, muratore 54enne, confessa di aver ucciso la moglie Antonella Salamone e i due figli, Kevin, di 16 anni, ed Emanuel, di soli 5 anni.

La confessione, resa ai carabinieri, rivela un quadro sconcertante: “Dentro mia moglie e i miei due figli si nascondeva il demonio, per questo li ho uccisi, era l’unica cosa da fare“.

Una spirale di violenza a Palermo: parla il fratello di Antonella

La dinamica degli omicidi è agghiacciante: Barreca ha brutalmente massacrato la moglie, dandole poi fuoco e smembrandone il corpo, per infine seppellirla sotto un cumulo di terra nel giardino di casa. L’indagine dei carabinieri si estende anche a una coppia di conoscenti dei Barreca, residenti nel capoluogo siciliano, sospettati di complicità nella strage.

Le dichiarazioni del fratello di Antonella, ospite del programma televisivo Pomeriggio5, gettano luce su un contesto familiare drammaticamente influenzato da credenze nefaste. Secondo il suo racconto: “Mia sorella era una vittima di quelle persone che aveva conosciuto, continuavano a dirle che i demoni erano dentro mia sorella e mio nipote.”

Queste persone, infiltratesi nell’intimità domestica, avrebbero persino eseguito un esorcismo, convincendo Barreca: “Loro si sono infilati in casa, hanno detto che dovevano dormire lì per togliere gli spiriti da casa“.

Superstizione e violenza: il velo oscuro della strage

La violenza, mascherata da pratica esorcistica, evidenzia una pericolosa intersezione tra superstizione e abuso domestico. Il fratello di Antonella descrive una sorella imprigionata in un matrimonio tossico, sotto la costante minaccia del marito, incapace di qualsivoglia successo personale e professionalmente frustrato.

La testimonianza si fa ancora più struggente quando rivela: “Tutte le volte che c’era Giovanni non poteva parlare, era impaurita, lui era un uomo che non sapeva realizzare nulla, qualsiasi cosa che faceva era un fallimento. Gli ho sempre detto di lasciarlo a mia sorella“.