La sentenza arriva dopo la richiesta di ergastolo da parte del pm Martina Melita, nell’ambito della strage di Samarate.
Accogliendo la richiesta della Procura di Busto Arsizio, è stato condannato all’ergastolo Alessandro Maja, 57enne di Samarate (Varese) che, nel maggio 2022, ha ucciso la moglie Stefania Pivetta e la figlia Giulia, di 16 anni. Maja è anche accusato anche del tentato omicidio del figlio maggiore Nicolò.
La reazione di Nicolò Maja
Dopo 5 ore di camera di consiglio, in aula – dove si trovava Nicolò Maja, unico sopravvissuto della strage di Samarate – è arrivata ufficialmente la sentenza. Commentando la condanna all’ergastolo di suo padre, il giovane ha dichiarato: “E’ giusto così”. In passato, il figlio maggiore dell’imputato si era augurato per il padre “la pena che merita”.
Il processo per la strage di Samarate
Nella notte tra il 3 e il 4 maggio 2022, Alessandro Maja ha ucciso la moglie Stefania Pivetta e la figlia Giulia di 16 anni, nella loro casa di Samarate. Oltre al duplice omicidio, l’uomo è stato anche accusato di aver gravemente ferito il figlio maggiore Nicolò.
L’accusa aveva chiesto l’ergastolo e 18 mesi di isolamento mentre la difesa ha invece richiesto l’applicazione delle attenuanti generiche, insieme ad una diagnosi di vizio parziale di mente.. La parte lesa ha aderito alla richiesta dell’accusa e ha presentato una richiesta di risarcimento danni di 3 milioni di euro.