Il presidente Biden ha chiesto ai legislatori di agire in fretta e approvare un provvedimento contro le armi d’assalto e porre fine alle stragi.
Negli Stati Uniti ormai le stragi causate da armi da fuoco sono sempre più frequenti. Le due sparatorie in California e l’altra in Iowa segnano una piaga quotidiana per l’amministrazione Biden. Il presidente degli Usa ha infatti esortato i legislatori del Congresso ad accelerare i tempi per imporre una stretta alle armi d’assalto.
In una nota della Casa Bianca ha lanciato un appello al Congresso ad “agire rapidamente e portare al mio tavolo l’Assault Weapons Ban”, una legge che mette al bando le armi d’assalto e che innalza il limite di età a 21 anni per acquistarle. Si tratta di un provvedimento necessario per porre fine alle stragi dopo l’episodio di sabato notte in cui sono morte undici persone in un attacco ad una festa del Capodanno cinese a Monterey Park, nella periferia di Los Angeles.
Le stragi negli Usa e gli ostacoli per porre fine al problema
Nello stesso momento in cui il presidente esortava alla stretta sulle armi è avvenuta un’altra strage, sempre in California ma a sud di San Francisco dove sono morte 7 persone. La sparatoria è avvenuta intorno in due luoghi separati vicino all’autostrada 92 e ai confini della città di Half Moon Bay, a circa 30 miglia a sud di San Francisco. Le vittime sono contadini cinesi, mentre anche il sospetto fermato sembra essere cinese che ora sta collaborando con le autorità.
Poco tempo prima sono stati uccisi due studenti e un insegnante è rimasto gravemente ferito in una scuola per ragazzi disagiati a Des Moines, in Iowa. Secondo un’inchiesta del New York Times gli statunitensi, quando si verifica un attacco, acquistano armi da fuoco così che le vendite dopo ogni strage aumentano repentinamente. Inoltre, sono cresciute a dismisura dall’inizio della pandemia e delle restrizioni. I vari tentativi da parte del Congresso di porre restrizioni alla vendita di armi e al possesso sono stati bloccati dalle lobby delle armi legata all’ala più conservatrice del partito repubblicano.
