Scandaloso: ancora nessuna giustizia dopo 31 anni per le stragi di Capaci e via D’Amelio

Scandaloso: ancora nessuna giustizia dopo 31 anni per le stragi di Capaci e via D’Amelio

Dal 1992 ad oggi ancora non si è scoperta tutta la verità sui due tragici avvenimenti.

Le stragi di Capaci e via D’Amelio si sono verificate con soli 57 giorni di distanza una dall’altra. Mentre sono trascorsi ben 31 anni dai tragici eventi delle stragi. Tuttavia, la ricerca della verità è ancora in corso attraverso processi e nuove indagini. Nonostante ci siano state diverse condanne, assoluzioni e prescrizioni, la questione della giustizia rimane ancora irrisolta.

Preso Messina Denaro, ma si indaga ancora

Questo anniversario cade poco dopo la cattura di Matteo Messina Denaro, l’ultimo boss noto per essere coinvolto in attacchi terroristici che era rimasto libero. Denaro è stato arrestato a Palermo il 16 gennaio e, nonostante la sua stanchezza e malattia, non ha ceduto.

Murales Falcone Borsellino

Al processo in corso a Caltanissetta, dove lo accusano di essere il mandante delle stragi del ’92, non si è mai presentato. La sua sedia nella stanza del videocollegamento del supercarcere di L’Aquila è rimasta vuota. La verità dietro le due tragedie rimane irrisolta.

La storia delle due stragi

Il 23 maggio 1992, Giovanni Falcone, magistrato che serviva come direttore degli Affari penali per il ministero della Grazia e Giustizia era candidato per il ruolo di procuratore nazionale antimafia. Era appena atterrato all’aeroporto di Punta Raisi con la moglie Francesca Morvillo anche lei una magistrato.

Il terribile attacco che ha causato la morte di Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta è avvenuto alle 17:58 lungo l’autostrada Trapani-Palermo, in prossimità di Capaci. Circa 500 chili di tritolo sono stati posizionati all’interno di un canale di scolo e fatti esplodere al passaggio delle loro auto blindate.