Turista spagnola uccisa in Indonesia per 150 euro: il corpo ritrovato dopo 2 mesi. Arrestati due uomini, ma le indagini restano aperte.
Matilde Muñoz, una turista spagnola di 72 anni, è stata ritrovata morta quasi due mesi dopo la sua scomparsa avvenuta a Lombok, in Indonesia. Le indagini, come riportato da Fanpage, hanno portato all’arresto di due uomini. Un addetto dell’hotel dove alloggiava la vittima e un ex dipendente della stessa struttura.
Il delitto, secondo quanto riferito dalla polizia locale, sarebbe stato motivato da una rapina finita male, per un bottino irrisorio. Intanto, i genitori di Denise Pipitone ricordano con una foto la figlia scomparsa 21 anni fa.

Turista scompare nel nulla: il ritrovamento dopo quasi due mesi
Matilde Muñoz era arrivata a Lombok a fine giugno, prenotando venti giorni in un hotel che conosceva bene e dove aveva già soggiornato in passato. All’inizio di luglio, però, la donna è sparita nel nulla, destando subito l’allarme nei familiari. Dopo settimane di ricerche e indagini, il suo corpo è stato ritrovato solo sabato scorso, sepolto nella sabbia su una spiaggia a circa un chilometro di distanza dall’hotel.
La polizia locale ha fermato due uomini di 34 e 30 anni, spiega Fanpage, entrambi residenti in città e legati alla struttura ricettiva. Uno lavorava ancora nell’hotel, l’altro era un ex dipendente. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i due sarebbero entrati nella stanza della donna spagnola di 72 anni la notte del 2 luglio passando da una finestra.
Dopo averla soffocata, hanno nascosto il corpo in un magazzino dell’hotel per quattro giorni, per poi trasportarlo in una zona isolata e infine seppellirlo sulla spiaggia. Il cadavere è stato rinvenuto dopo la confessione di uno dei sospettati, che ha indicato il luogo della sepoltura.
Uccisa per 150 euro: il movente e i depistaggi sospetti
I due uomini sono accusati di omicidio premeditato e rapina con violenza. Avrebbero sottratto a Matilde Muñoz circa 155 euro in contanti, tentato senza successo di utilizzare la sua carta di debito, e venduto il cellulare della vittima a un amico. Proprio grazie alla geolocalizzazione del telefono, aggiunge Fanpage, gli investigatori sono riusciti a individuare i responsabili.
La famiglia della vittima ha espresso dubbi sul comportamento dell’hotel nei primi giorni successivi alla scomparsa. Secondo i parenti, sono state fornite indicazioni fuorvianti alla polizia: è stata mostrata la stanza sbagliata, affermato che la donna aveva pagato in contanti e preso una moto a noleggio.
Inoltre, l’hotel ha dichiarato di aver ricevuto un messaggio da lei proveniente dal Laos, mentre le autorità per l’immigrazione indonesiane avevano già confermato che la donna non aveva mai lasciato il Paese. La polizia ha annunciato che continuerà le indagini.