Streetfighter 848: scheda tecnica della “naked” griffata Ducati

Streetfighter 848: scheda tecnica della “naked” griffata Ducati

Lanciata nel 2011, la Streetfighter 848 rappresenta una versione con cilindrata ridotta rispetto ai primi due modelli, pur offrendo altissime prestazioni.

La Streetfighter 848 è un modello di motocicletta prodotto dalla Ducati dal 2011 al 2015. Fa parte della serie ‘Streetfighter’ prodotta dall’azienda di Borgo Panigale a partire dal 2009, anno di lancio sul mercato delle prime due versioni, Streetfighter (2009-11) e Streetfighter S (2009-13). A differenza di questi due modelli, la 848 monta un motore diverso, un Testastretta da 849 cc, da cui deriva la sigla identificativa. Il prezzo della Streetfighter 848 parte da 12.740 euro.

Scheda tecnica della Streetfighter 848

La Ducati Streetfighter 848 è uno moto di categoria naked, ossia è priva di componenti strutturali con funzioni aerodinamiche (come ad esempio la carenatura). La moto è lunga 2012 mm, larga 840 mm e alta 1131 mm. Ha un passo di 1475 mm e la seduta si trova a 840 mm dal suolo. Il telaio è un traliccio in tubi di acciaio ALS 450. L’assetto naked permette alla moto di essere particolarmente leggera: la massa a secco, infatti, è di soli 169 kg mentre quella in ordine di marcia resta al di sotto della soglia dei 200 kg (199 kg). Il serbatoio ha una capacità di 16.5 litri.

Per quanto riguarda il motore, si tratta di un Testastretta 11° da 849 centimetri cubici di cilindrata (una versione meno potente del Testastretta Evoluzione da 1099 cc che sospinge le prime due versioni della Streetfighter). Questo propulsore – raffreddato a liquido – a distribuzione bialbero (DOHC desmodromica) è un quattro tempi a due cilindri a V inclinati a 90°, con avviamento elettrico, alimentazione a iniezione elettronica Marelli e frizione multidisco in bagno d’olio con comando idraulico.

Questo motore ha un rapporto alesaggio corsa pari a 94 x 61.2 mm ed è in grado di sviluppare una potenza massima pari a 132 cavalli a 10000 giri al minuto. Collegato ad una trasmissione a sei marce, raggiunge una velocità massima di 243 km/h e consuma un litro di carburante ogni 18 km percorsi.

Capitolo sospensioni. Quella anteriore è costituita da una forcella Marzocchi a steli rovesciati da 43 mm completamente regolabile mentre la sospensione posteriore è una progressiva con monoammortizzatore completamente regolabile, con contromolla, costituita da un forcellone monobraccio in alluminio.

Per ciò che riguarda, invece, il sistema frenante, la moto monta all’anteriore un impianto a 2 dischi semiflottanti da 320 mm, con pinze Brembo ad attacco radiale a 4 pistoncini e 2 pastiglie. Quello posteriore è un freno a disco singolo da 245 mm con pinza a due pistoncini. Le ruote sono integrali, entrambe da 17 pollici, a dieci raggi, realizzate in lega leggera; i pneumatici Pirelli Diablo Rosso Corsa sono da 120/70 ZR 17 (anteriore) e 180/60 ZR17 (posteriore).

Fonte immagine: https://www.flickr.com/photos/nahrowi/9965122006

L’equipaggiamento

Se il design e le prestazioni della Streetfighter 848 ne fanno una Superbike muscolare ed aggressiva, la dotazione tecnologica non è certo da meno. Il display digitale è programmato con una speciale funzione cronometro che, quando viene abilitata, può essere innescata mediante il pulsante che azione i fari abbaglianti, così da registrare i tempi cronometrati in memoria.

Il quadro della strumentazione, infatti, è anche un pannello di controllo per il Ducati Data Analyzer (DDA). La moto è equipaggiata con un kit per l’acquisizione dei dati che include il software DDA e una chiave di memoria inserita in un’entrata alloggiata sotto la sella. La stessa presa funziona anche come ingresso per caricabatterie, disponibile come accessorio per Ducati Performance.

Restando al quadro della strumentazione, sul display vengono visualizzati i giri al minuto (con  una barra progressiva lungo tutto lo schermo) e la velocità. Gli altri valori indicati sono: i tempi di giro, lo stato e il livello selezionato del DTC (sigla che sta per Ducati Traction Control), temperatura dell’aria e del liquido di raffreddamento, il voltaggio della batteria e l’indicatore della riserva di carburante.

Il già menzionato DTC offre otto livelli di ‘sensibilità’ tra cui scegliere, graduati in ordine crescente con differenti tolleranze di slittamento da impostare in base alle abilità di guida del motociclista. Il livello uno è quello che implica un minore intervento sullo slittamento mentre il livello otto è quello che presuppone il maggiore grado di controllo. Quando il livello prescelto è stato selezionato, questi viene mostrato sul display del quadro della strumentazione; il sistema utilizza dei sensori per calcolare i possibili scenari di slittamento – raccogliendo i dati da entrambe le ruote – e interviene di conseguenza.

Il design e la cultura Streetfighter

Come già accennato in precedenza, la Streetfighter è una moto di tipo ‘naked’, cioè prova di carenature. Non è certamente un caso che la Ducati abbia scelto questo nome per produrre questo tipo di due ruote, anzi, c’è una motivazione ben precisa. Il termine ‘Streetfighter’, infatti, fa riferimento ad una particolare ‘cultura’ motociclistica sviluppatasi nel Nord Europa tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta. Questa tendenza andò caratterizzandosi per l’utilizzo di moto sportive ‘spogliate’ delle carenature (da cui l’appellativo ‘naked’), con barre più alte e fortemente customizzate per raggiungere prestazioni più elevate rispetto agli allestimenti standard.

La Ducati ha ripreso ed aggiornato il paradigma Streetfighter in chiave moderna, mediante soluzioni meccaniche e tecnologiche di nuova generazione ed un look aggressivo che si evidenzia anche nei gruppi ottici anteriori. Il fanale centrale multi riflettore è accompagnato dalle luci di posizione (dotate di tecnologia a LED) che si integrano perfettamente nel design complessivo del prospetto anteriore, grazie alle lenti chiare in cui sono alloggiate le luci colorate. Le luci posteriori spiccano molto meno e sono perfettamente incluse nel design elegante e asciutto della coda.

I segreti di una moto superleggera

Il peso della Streetfighter 848 è un’altra delle sue caratteristiche distintive. Questo risultato è reso possibile grazie all’adozione di alcune particolari soluzioni: una di queste è il carter – sottile ma molto resistente – realizzato con tecnologia Vacular, che permette un considerevole risparmio in termini di peso. Il processo di ‘alleggerimento’ passa anche attraverso altri accorgimenti: le coperture in lega di magnesio, la frizione in bagno d’olio che pesa un chilo in meno della corrispondente versione a secco, oltre ad essere più duratura e sensibile e a migliorare così l’esperienza di guida. Altro elemento che contribuisce alla riduzione del peso è lo chassis assemblato a partire dal traliccio Trellis che ha la stessa geometria di quello di una Superbike 848.

Fonte immagine: https://www.flickr.com/photos/luxorium/6879910357

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