Allarme streptococco A a Milano, dove le terapie intensive iniziano ad intasarsi: ad oggi si registrano già sei morti.
La città di Milano si trova ad affrontare un’insidiosa ondata di infezioni da Streptococco A, che ha colpito in modo particolarmente grave la popolazione adulta. In un momento delicato a causa della concentrazione dei casi Covid, il virus ha portato a sei i decessi mentre sono cinque i ricoveri in terapia intensiva durante l’ultima stagione invernale.
Un’allerta preoccupante in Italia
La situazione epidemiologica relativa allo Streptococco A ha subito un’evoluzione preoccupante. Tradizionalmente considerato una minaccia per i più giovani, il batterio ha mostrato un’incidenza e una gravità maggiori negli adulti, con un numero significativo di casi che hanno messo a rischio la vita dei pazienti.
Questo cambiamento ha destato allarme tra gli esperti sanitari, che hanno osservato un aumento significativo dei casi durante l’ultimo trimestre del 2022 e il primo trimestre del 2023. Gli esperti ritengono che diversi fattori abbiano contribuito all’aggravarsi della situazione.
Dopo due anni di misure preventive contro il Coronavirus, come mascherine, distanziamento e isolamento, l’organismo umano era meno abituato a virus e batteri, rendendolo più vulnerabile. Inoltre, la circolazione anticipata dello Streptococco A, unita a una carenza di antibiotici, ha aggravato ulteriormente la situazione.
I rischi letali dello Streptococco A
Secondo uno studio condotto dal Policlinico di Milano e dall’Humanitas su 28 casi, emerge che 11 pazienti hanno sperimentato conseguenze potenzialmente letali. Tra questi, cinque sono stati salvati grazie a un immediato ricovero in terapia intensiva, mentre sei pazienti hanno perso la vita a causa delle complicazioni legate all’infezione.
La ricerca ha evidenziato che le infezioni da Streptococco A sono state più invasive rispetto al passato, suggerendo che il batterio si sia diffuso in modo più generalizzato nella comunità. Questa ondata di infezioni porta alla luce alcune varianti del batterio, almeno 12 identificate a Milano.
Tuttavia, queste non sembrano avere una chiara associazione con particolari luoghi o gruppi sociali, il che sottolinea l’importanza di una vigilanza e di misure preventive estese a tutta la comunità. L’analisi della sequenza genetica del batterio potrebbe essere utile per classificare il rischio e gestire il trattamento dei pazienti.