Da alcuni anni ormai sentiamo parlare dello stress come di un problema sociale serio e sempre più pervasivo.
È ormai accertato che le conseguenze di stress intenso e prolungato possono essere gravi, sia per la salute mentale che per quella fisica. In situazioni di forte stress l’organismo produce infatti alte quantità di cortisolo, che può portare tra le altre cose a ipertensione, problemi cardiovascolari, aumento del rischio di diabete e indebolimento del sistema immunitario. In alcuni casi si tratta di burnout, o l’esaurimento legato al lavoro, che se trascurato può aggravarsi e diventare una depressione di lunga durata.
Covid e aumento dei livelli di stress
La situazione non è certamente migliorata durante la pandemia. Oltre otto italiani su dieci hanno dichiarato di aver sofferto maggiormente di stress negli ultimi due anni. I fattori che contribuiscono a questo preoccupante fenomeno sono legati alla salute, al senso di isolamento, alle preoccupazioni su lavoro e finanze familiari, e in generale alle incertezze che pervadono il quotidiano.
Un sondaggio di Gallup si è rivolto ai lavoratori dipendenti in 116 paesi, e ha evidenziato un picco dei livelli di stress proprio nel 2020. Tra gli intervistati, il 43% ha dichiarato che per la maggior parte del giorno precedente aveva provato stress. Secondo i risultati del sondaggio, ciò è legato alla perdita di posti di lavoro e alla chiusura di diverse attività per la pandemia.
Gli effetti dello stress sulla salute mentale sono particolarmente pesanti se guardiamo al personale sanitario. Un’indagine svolta su medici e infermieri impegnati nei reparti Covid indica che uno su tre mostra segni di stress post traumatico (PTSD). Due su tre, invece, mostrano sintomi di burnout.
Gravi segnali di stress post traumatico appaiono anche in un gruppo più eterogeneo di pazienti che hanno sofferto in modo diretto o indiretto a causa del coronavirus. È chiaro quindi che ci troviamo di fronte a un fenomeno che rischia di avere conseguenze gravi e durature per la salute della popolazione nel lungo termine.
Necessità di supporto accessibile
Nonostante la situazione ora illustrata, la manovra finanziaria non ha incluso il bonus psicologo che era stato proposto da diverse parti politiche. La misura sarebbe stata composta da un “bonus avviamento” per chi volesse avvicinarsi alla terapia, e un “bonus sostegno” per garantire alle persone a reddito ridotto adeguata assistenza psicologica. La decisione ha certo basi principalmente economiche, ma evidenzia anche uno stigma ancora presente riguardo ai temi della salute mentale, spesso messi in secondo piano.
Guardando ora ai segnali positivi, la rete offre oggi la possibilità di cercare sostegno in modo più accessibile e immediato. Un servizio di psicologo online potrebbe fare da ponte tra le tante persone che necessitano supporto e professionisti qualificati ed esperti. I costi di questa opzione sono generalmente più bassi rispetto a quelli della tradizionale terapia di persona. L’accesso tramite internet è inoltre un vantaggio per chi viva in zone rurali, lontane dalle grandi città e con una minore disponibilità di servizi a livello locale.
Secondo diversi studi, la psicoterapia online si è dimostrata altrettanto efficace nel trattamento del disturbo da stress post traumatico, ansia e depressione, senza particolari differenze rispetto alla terapia tradizionale. La diffusione di questo tipo di servizi potrebbe dunque essere un primo passo per garantire ai cittadini la possibilità di prendersi cura della propria salute mentale.
Senza azioni concrete da parte delle istituzioni, le conseguenze sulla società di un disagio psicologico collettivo potrebbero essere davvero pesanti. È importante quindi che si diffonda una maggiore consapevolezza riguardo alla salute mentale, e alle possibili opzioni dedicate a chi ha bisogno di aiuto in questo senso.